di Luigi Meneghello
Sono molto note le pagine dei Piccoli maestri in cui Luigi Meneghello ha rievocato l’8 settembre 1943 (a proposito, lo abbiamo già ricordato: anche per questo libro è un anniversario, il cinquantesimo). La citazione più celebre è forse quella dei soldati protetti dal popolo, o meglio dalle donne: «“Per di qua, alpini!, per di là”: il popolo italiano difendeva il suo esercito, visto che s’era dimenticato di difendersi da sé: non volevano saperne che glielo portassero via. Alla stazione di Vicenza fummo afferrati e passati praticamente di mano in mano finché fummo al sicuro. Le donne pareva che volessero coprirci con le sottane: qualcuna più o meno provò». (Questo è l’inizio del capitolo 3, è da leggere anche tutto il 2.)
Ma abbiamo chiesto a un amico di consigliarci altri passi, altre pagine in cui Meneghello parla dell’8 settembre o, meglio, dei temi dell’8 settembre: rapporti tra autorità e subordinati, tra Stato e cittadini, continuità delle istituzioni e dei costumi, libertà, iniziativa individuale, opportunismo, fascismo e antifascismo. Il nostro amico ha preso in mano i tre volumi delle Carte, usciti (per Rizzoli) tra il 1999 e il 2001, e questo è il risultato, avvisando che l’ultima selezione, la sequenza e la presentazione sono solo responsabilità nostra.
1. «Bisogna tirare dalla nostra il prete» disse Giacomo. «Dobbiamo fare un po’ di politica. Politique d’abord! Ci troviamo alle otto.»
Andando a casa Nane mi chiese «Cosa vuol dire politì da Bor?».