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Gilberto Forti

Un’uniforme insanguinata e un ragazzo. Una lettura sull’attentato di Sarajevo

25/07/2014

di Davide Zotto

Come ci aveva annunciato qualche giorno fa, il nostro amico Davide Zotto ci manda la sua lettura del libro di Gilberto Forti, A Sarajevo il 28 giugno, pubblicato da Adelphi per la prima volta nel 1984 e da poco riedito.

All’inizio una foto: l’uniforme insanguinata che Francesco Ferdinando indossava il giorno dell’attentato, conservata al museo militare di Vienna, che mi fa venire in mente le camicie rosse garibaldine conservate nei musei del Risorgimento italiani.

Poi undici personaggi immaginari raccontano Francesco Ferdinando: la sua vita, il suo matrimonio, i contrasti con la famiglia, le passioni, le manie, le debolezze, l’attentato. L’arciduca descritto da diversi punti di vista, così come viene raccontato da diverse angolazioni l’attentato di Princip. Francesco Ferdinando, spietato cacciatore ed eccelso giardiniere, tratteggiato in dieci “storie in versi”; l’undicesima, raccontata da un fantomatico medico serbo, è dedicata a Gavrilo Princip: narra la sua prigionia dopo l’attentato, e la sua morte e si conclude con alcune domande espresse dal narratore: fu eroe o assassino? la guerra sarebbe scoppiata lo stesso?

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Archiviato in:Davide Zotto, Gilberto Forti, Letture Contrassegnato con: Francesco Ferdinando d'Austria, Gavrilo Princip, prima guerra mondiale

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