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Gigio Brunello

Un’officina sotto la chiesa. Figure e affabulazioni teatrali di un quartiere operaio 

11/05/2019

di Gigio Brunello

Riprendiamo i brani iniziali di Vite senza fine, uno dei testi teatrali della “Trilogia su Mestre” di Gigio Brunello, composto e rappresentato la prima volta al Centro Candiani di Mestre nel 2007 e ora pubblicato nel volume Tragedie e commedie per tavoli e baracche (2017). Ricordi di persone e di luoghi, fatti di cronaca sono trasfigurati e messi in scena in un racconto visionario, in cui riprende vita un vecchio quartiere operaio. 

Vite senza fine

Egidio era nato nel 1921 e a dodici anni fu messo sotto padrone alle Officine Darin di San Polo di Piave dove aggiustavano trattori e macchinari agricoli. Divenne un grande meccanico, di quelli che nel novecento ancora riparavano le ali alle mosche. Col tempo imparò a far bene tutto: il fabbro, il calzolaio, il falegname, l’orologiaio, l’elettricista, il muratore. Avevo sempre sognato di raccontare a teatro il suo universo della Meccanica e aspettavo solo l’idea buona. In quel periodo stavo costruendo una grande ruota di mulino per pescare l’acqua dal fiume che passa sotto casa mia. Volevo realizzare una coclea. Avevo tutto in mente ben chiaro: ci voleva una copia conica che moltiplicasse il numero di giri per azionare una pompa di sollevamento e ci volevano buone saldature, cosa non da me. Qualcuno mi suggerì di portare la ruota nei sotterranei della chiesa del Villaggio San Marco, un vecchio quartiere operaio di Mestre, lì avrei trovato quello che cercavo. Mi presentai in chiesa incredulo con la ruota a seguito e si affacciò Sergio in tuta blu. Mi accompagnò in visita alla grande officina allestita nei sotterranei. Una fabbrica sotto la chiesa: era quella l’idea buona per uno spettacolo su mio padre.

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Archiviato in:Gigio Brunello Contrassegnato con: pagine scelte, ricordi, storia del lavoro, storia del movimento operaio, teatro

Diario di bordo. Battute da un radiodramma

30/10/2012

di Gigio Brunello

Proponiamo un brano dal radiodramma Diario di bordo, scritto da Gigio Brunello e da lui realizzato con gli studenti, perlopiù stranieri, dell'Istituto professionale e tecnico Luzzatti Gramsci di Mestre nell'anno scolastico 2011-2012; la scenofonia e le riprese sono di Lorenzo Brutti, le musiche originali di Rosa Brunello. La storia si svolge negli ambienti in cui si muovono le vite di ragazzi e ragazze: la loro camera, la scuola (come nel brano che presentiamo), le panchine di un parco. L'introduzione di Brunello descrive l'elaborazione del lavoro, e le condizioni in cui è stato realizzato. Il radiodramma potrà essere ascoltato su Radio 3 il giorno 4 novembre 2012 alle ore 20,30.

PS Il radiodramma è ora disponibile in podcast, presso il sito di Radio 3. (ndr, 5 novembre 2012)

Da sempre ho insegnato italiano e storia agli adulti dei corsi serali delle scuole superiori, poi nel 2010 ho chiesto trasferimento al diurno. Tra i ragazzi, mi sono trovato in una realtà del tutto nuova che ho scoperto viva, vivace, tragica e comica. Nel corso dell’anno scolastico 2011-2012 ho messo su un corso di teatro; il progetto era quello di lasciare tracce di questa vita quotidiana, tra dentro e fuori la scuola, coinvolgendo gli alunni e altri insegnanti della scuola dove insegno, l’Istituto Professionale e Tecnico Luzzatti Gramsci di Mestre. Così ha cominciato a prendere forma Diario di bordo, il tentativo di essere una memoria del Luzzatti Gramsci, raccontata sul piano poetico, fuori dai verbali, dalle relazioni e dai piani di lavoro; un’occasione per i ragazzi che ci sono passati e che possono ritornare sul loro vissuto.

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Archiviato in:Gigio Brunello, La città invisibile, Lorenzo Brutti, Rosa Brunello Contrassegnato con: dramma, Mestre, radio, scuola, teatro

Acquerelli. 21 gennaio 2012

23/01/2012

di Gigio Brunello

Riceviamo da Gigio Brunello due acquerelli, accompagnati da un breve commento, dalla manifestazione contro il Pat di Venezia del 21 gennaio 2012.

Ho seguito la manifestazione contro il Pat che si è svolta a Venezia il 21, portandomi a tracolla il seggiolino e i colori per fare degli acquerelli. Detto tra noi ero più attento a trovare un punto di vista buono per tirar giù due schizzi, e ricordandomi le manifestazioni degli anni Settanta a passo di corsa temevo di tornarmene a casa a bocca asciutta. Poi ho capito che nessuno aveva fretta e potevo tentare prima che facesse buio.

Ho provato a fissare sulla carta il passaggio del corteo sul ponte dei Frari: ai Frari Michele ha parlato per due minuti dopo di che è tornato a sedersi sul seggiolino perché gli girava la testa. Al corteo c’erano due seggiolini, il mio e il suo. Michele mi ha detto che ieri sarebbe stato l’ultimo giorno di digiuno.

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Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Gigio Brunello, La città invisibile Contrassegnato con: descrizione, manifestare, Pat

Radiorana. Calcando sulla a

14/05/2010

di Gigio Brunello

Gigio Brunello, burattinaio, attore e autore di testi teatrali, ha festeggiato il primo maggio 2010 regalando agli amici una sua interpretazione di conversazioni radiofoniche: «Radiorana. In principio era il Logo». Ne presentiamo alcuni brani, preceduti da una nota di Brunello, sperando di poter mettere presto a disposizione un file audio.

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