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Filippo Benfante

Nomadi o migranti, vagabondi o braccianti. Da un reportage di John Steinbeck (1936)

25/09/2016

di Filippo Benfante

Note di lettura su John Steinbeck, I nomadi (Milano, Il Saggiatore, 2015), pensando a un amico.

Circa un anno fa (il finito di stampare è dell’agosto 2015) è uscito per Il Saggiatore un libro di un centinaio di pagine, in una bella rilegatura con copertina illustrata: I nomadi, di John Steinbeck1. Di recente mi sono procurato un pretesto per leggerlo – l’ho fatto più o meno per lavoro – e una copia attraverso la biblioteca del mio quartiere.

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  1. John Steinbeck, I nomadi, traduzione di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, postfazione di Cinzia Scarpino, appendice fotografica di Dorothea Lange, Il Saggiatore, Milano 2015, 113 p. [↩]

Archiviato in:Filippo Benfante, Letture Contrassegnato con: John Steinbeck, Piero Colacicchi

Storie di operai e dei loro figli. Una lettura per il 2 giugno

02/06/2016

di Filippo Benfante

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”: vita, lavoro e morte di Renato Prunetti (1945-2004), saldatore metalmeccanico, nei ricordi del figlio Alberto.

“Abitava a Mogliano Veneto, andava a Porto Marghera in treno la mattina presto e tornava la sera; faceva un secondo lavoro in un’officina vicino casa; portava a casa tuta blu, scarpe antinfortunistiche e odore del ferro. Le sue mani era screpolate e con i calli; una volta la mano gli è finita nel tornio e spesso andava al pronto soccorso a farsi togliere una scheggia di ferro dall’occhio: «il mestiere s’incarna», commentava. Nel garage teneva la sua cassetta degli attrezzi, la scatola con il trapano e le punte di varie misure, una saldatrice: sono questi gli oggetti che più me lo ricordano. Gli piaceva lavorare con il ferro. La domenica curava le vigne sul campo vicino a casa. Nel garage, assieme alle damigiane, ritrovo tutti i suoi ferri, ma non più in ordine come li aveva lasciati, perché spesso qualche vicino viene a prenderli in prestito”.

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Archiviato in:Filippo Benfante, Letture Contrassegnato con: Alberto Prunetti, Renato Prunetti, ricordi, storia del movimento operaio

Le origini della Comune di Parigi. Una lettura

22/05/2016

di Filippo Benfante

Pubblichiamo il testo dell’intervento che Filippo Benfante ha fatto il 15 aprile 2016 in occasione della presentazione del libro di Innocenzo Cervelli, Le origini della Comune di Parigi (Viella, Roma 2015), presso il dipartimento di studi umanistici dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Con l’aggiunta di un post-scriptum. (Per leggere il testo dell’intervento tenuto da Enrico Zanette nella stessa occasione, cliccare qui.)

1. Il titolo del libro parla da solo: Le origini della Comune di Parigi. Una cronaca (31 ottobre 1870-18 marzo 1871). Questa cronaca, Enzo Cervelli la sviluppa in quasi 500 pagine (di cui 133 di note), suddivise in 5 capitoli che non concedono molto a un lettore frettoloso: per esempio non ci sono titoli di paragrafo a marcare le scansioni interne, ma giusto un numeretto. Chi si cimenta è meglio che sappia già qualcosa sui mesi della guerra franco-prussiana, dell’assedio di Parigi e della Comune, e che in mente abbia qualche coordinata dello spazio urbano parigino. Il libro ha una sola illustrazione, in copertina: è il dettaglio di un quadro su cui tornerò.

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Archiviato in:Filippo Benfante, La città invisibile, Letture Contrassegnato con: Comune di Parigi, Innocenzo Cervelli, storia del movimento operaio, storiografia

Uno spettro s’aggira per l’Europa: la Comune

18/03/2016

di Federico Chabod, a cura di Filippo Benfante

Ricordare la Comune in tempi di guerra? Per il 145esimo anniversario dell’insurrezione parigina, che cade questo 18 marzo, riprendiamo un documento pubblicato nel giugno 1941 da uno dei più grandi storici italiani del Novecento, Federico Chabod. Siamo a un anno tondo dall’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale e nella scia dell’allora settantesimo anniversario della repressione della Comune, durante la “settimana di sangue” del 21-28 maggio 1871. Sul numero 5 della rivista Popoli. Quindicinale di storia e geografia, Chabod presentava una lettera del conte Zaluski, incaricato d’affari austro-ungarico presso il governo italiano, che informava il suo capo, conte Federico Ferdinando di Beust, cancelliere dell’impero austro-ungarico, delle preoccupazioni manifestate in una conversazione privata dal ministro degli affari esteri italiano, Emilio Visconti Venosta.

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Archiviato in:Federico Chabod, Filippo Benfante, La città invisibile Contrassegnato con: 18 marzo, anniversari, Comune di Parigi, documenti, pagine scelte, storiografia

Diritti politici e diritti civili. Una discussione sul voto alle donne nel 1848 a Padova e a Parigi

07/03/2016

a cura di Piero Brunello e Filippo Benfante

Il 27 maggio 1848, nel settimanale padovano Il Caffé Pedrocchi. Foglio politico letterario, uscì un Dialogo fra un cittadino ed una cittadina che qui riproponiamo con una nota di Piero Brunello. L’autore del dialogo era un uomo, Cesare Magarotto, che si firmava con la sigla C.M. e che naturalmente parlava anche a nome della donna. Il tema della discussione era l’estensione del diritto di voto alle donne. Magarotto aveva sei sorelle. Un mese prima, anche a Parigi si discuteva di che cosa doveva significare “universale” quando si parlava di diritti e di suffragio. Tra le stesse donne, come ricorda una nota di Filippo Benfante, le opinioni divergevano.

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Archiviato in:Filippo Benfante, La città invisibile, Letture, Piero Brunello Contrassegnato con: 1848, 8 marzo, Cesare Magarotto, Désirée Gay, documenti, Eugénie Noboyet, femminismo, George Sand, Jeanne Deroin, Michèle Riot-Sarcey, Padova, pagine scelte, Parigi, storia delle donne, storiografia, suffragio, Venezia

L’estate del 1943 a Vicenza, con una nota sull’aria di una sinfonia. Dai ricordi di Mario Mirri

24/07/2015

di Filippo Benfante

Anche in mancanza di anniversari tondi – siamo al 72° – cominciamo a rievocare le giornate del 25 luglio e dell’8 settembre 1943. Le prendiamo un po’ alla larga, grazie ad alcuni ricordi relativi all’estate 1943 a Vicenza, che lo storico Mario Mirri rese pubblici circa trent’anni fa. Mirri, nato nel 1925, dal 1939 viveva a Vicenza con la famiglia, di origine toscana, vi frequentava il liceo e gli ambienti dell’antifascismo azionista e liberalsocialista da cui sarebbe uscita la banda dei “piccoli maestri”: nel romanzo di Luigi Meneghello è “Marietto”, il più giovane di tutti. Questi ricordi sono anche l’occasione per tornare sul canzoniere partigiano che qualche mese fa ci ha accompagnato per gli auguri di buon Primo maggio.

I brani che seguono sono ripresi da un lungo intervento intitolato Fra Vicenza e Pisa: esperienze morali, intellettuali e politiche di giovani negli anni ’40, che Mario Mirri pubblicò nel 1989, come appendice al volume degli atti di un convegno dedicato al Contributo dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore alla lotta antifascista ed alla guerra, che si era tenuto a Pisa il 24-25 aprile 19851.

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  1. Il contributo dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore alla lotta antifascista ed alla guerra, atti del convegno (Pisa, 24-25 aprile), a cura di Filippo Frassati, Giardini, Pisa 1989. Il saggio di Mirri alle pp. 267-402. [↩]

Archiviato in:Filippo Benfante, Letture, Mario Mirri Contrassegnato con: 25 luglio, 8 settembre, anniversari, antifascismo, Luigi Meneghello, Resistenza

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