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Claudio Pasqual

In città. Mestre, dicembre 2012-febbraio 2013

08/03/2013

di Claudio Pasqual

Claudio Pasqual continua ad annotare cose viste e sentite a Mestre: è l’inverno 2012-2013. Leggere e scrivere ovunque. Sullo sfondo della crisi: cantieri lenti o fermi, luci basse, bar-vetrine, ritrovarsi in America oggi. Carnevale finito per neve; nuovi consumi e nuove abitudini, non per forza buone. Passeggiare la domenica, ore sospese in un quartiere che sta cambiando volto e non è più la città che si conosceva: anche i modi di dire andranno perduti.

19 dicembre 2012

A Mestre c’è un giovane senza casa, lunghi capelli e lunga barba rossiccia. La sua casa sta tutta in alcune borse e buste che si tira dietro. Di notte credo che dorma in un angolo di calle del Sale, sul retro del grande palazzo grigio che affaccia sul lato nord di piazzetta Coin. Di giorno staziona spesso in via Allegri, all’altezza del negozio Tezenis, e chiede l’elemosina. L’altro giorno l’ho visto che mandava un sms con il cellulare.

20 dicembre 2012

All’uscita dal sottopasso ai Quattro Cantoni una signora a piedi rimprovera un ciclista perché corre sulla corsia dei pedoni. Poi attraversa la strada fuori dalle strisce, passando fra le auto ferme al semaforo.

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In città. Mestre, settembre-novembre 2012

20/12/2012

di Claudio Pasqual

Ultimo appuntamento dell’anno con le cose viste e sentite a Mestre e dintorni dal nostro amico e socio Claudio Pasqual: incontri pubblici, politici e sindacalisti contestati, cantieri in centro e in periferia; il cantiere dell’ex ospedale, bloccato dalla crisi, di notte si popola; nuovi giochi e nuovi luoghi di ritrovo, ovunque con skype, l’Europa un nuovo continente; epigrafi funebri; scuole occupate e studenti che affiggono striscioni…

28 settembre 2012

Di questi tempi, la gente non è per niente tenera con i politici, neanche con quelli della propria parte. Oggi a Mestre doveva parlare Antonio Di Pietro, intervistato da Edoardo Pittalis. L’appuntamento era per le cinque e mezza del pomeriggio ma il segretario dell’Italia dei Valori è arrivato con un’ora di ritardo. Il pubblico in attesa a un certo punto ha cominciato a rumoreggiare; quando finalmente si è visto l’ex magistrato arrivare, ma subito fermarsi con i giornalisti, si sono alzate voci di protesta contro costoro ma anche di sollecito spazientito, senza troppi riguardi. Sono andato via prima della fine, ma la serata è stata più movimentata ancora: dai giornali ho saputo che durante l’incontro una borsaiola è stata fermata dalla polizia dopo un inseguimento e al termine un giovane somalo ha tentato, al grido di “human rights”, di darsi fuoco sotto il palco.

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In città. Mestre, luglio-settembre 2012

09/10/2012

di Claudio Pasqual

Terzo appuntamento con le cose viste e sentite a Mestre e dintorni dal nostro amico e socio Claudio Pasqual: cantieri che procedono, edifici abbandonati, cassonetti e sopravvivenza, luoghi di ritrovo, uso di spazi pubblici e usanze di gruppo, curriculum sui muri e davanti alle scuole, festival della politica e fiera della decrescita, visite ufficiali, pompe funebri rosso fiammante, chiese e oratori chiusi ad agosto,

19 luglio 2012

Mentre torno dal bancomat vedo un ragazzo nero, un tipo ben piantato, con un accenno di pinguedine, scarpe da tennis scure, pantaloncini rossi e t-shirt gialla, fermare la bicicletta vicino a un cassonetto. Lo apre, ci guarda dentro infilandoci la testa. Mi incuriosisco e mi fermo a osservarlo da dentro la macchina. Gira attorno al cassonetto e ne rispunta con un ramo d’albero in mano. Lo sfronda, lo accorcia, risolleva il coperchio e lo usa per tirar fuori una borsa, di quelle rettangolari di plastica robusta con manici lunghi, a righe verticali multicolori. Ci fruga dentro, ne tira fuori vari oggetti che non distinguo per via della distanza, poi li dispone in ordine sull’asfalto. Qualcosa scarta, qualcosa prende, poi se ne va.

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In città. Mestre, giugno-luglio 2012

21/07/2012

di Claudio Pasqual

Secondo appuntamento con le cose viste e sentite a Mestre e dintorni dal nostro amico e socio Claudio Pasqual: al mercato, una lapide in piazza, vetrine, incontri pubblici, feste d’estate, delusioni europee, passanti, impalcature di sera, fisarmoniche, demolizioni, spazi vuoti nella città…

7 giugno 2012

Al mercato stabile della frutta di via Fapanni, i venditori italiani sono ciarlieri, vocianti, estroversi; i bengalesi silenziosi e riservati.

8 giugno 2012

L’Ecoistituto Veneto Alexander Langer ha organizzato alcuni incontri di “dialogo pubblico sui problemi della città”, che ha intitolato Agorà e si tengono in piazza Ferretto. Passo di là verso la fine del secondo incontro, quello di oggi, e di “agorà” ce n’è poca, una trentina di persone al massimo, nella completa indifferenza dei passanti e degli astanti ai tavoli all’aperto dei bar. Ma forse è perché sono arrivato all’ultimo momento, immagino e spero che prima ci fosse più gente.

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Breve storia delle acque di Mestre, in occasione del Marzenego scoperchiato

05/07/2012

di Claudio Pasqual

Lo scoperchiamento del Marzenego in via Poerio – subito annunciato temporaneo – ha riacceso l’attenzione sul tema del rapporto di Mestre con l’acqua. Qui di seguito pubblichiamo un intervento sul tema che abbiamo chiesto al nostro amico e socio Claudio Pasqual. 

Di acqua ne scorre, oggi, dentro Mestre, ma è quasi invisibile e comunque la si nota assai poco. Un fiumicello torbido, il Marzenego, l’attraversa incassato tra due file di case e sponde verticali di mattoni sotto il ponte delle Erbe in piazzetta Matter e in riviera Magellano, altrove compare per brevi tratti in luoghi poco accessibili o poco frequentati del centro, discosti dallo sguardo di chi passa. Eppure ancora all’inizio del Novecento, Mestre era fuor di dubbio un “luogo d’acque”. Non mi riferisco alla laguna, poco distante ma invisibile: non è acqua salmastra a bagnare Mestre, per quanto vicinissima al mare, è acqua dolce di fiume e di canali.

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In città. Mestre, aprile-maggio 2012

05/06/2012

di Claudio Pasqual

Il nostro amico e socio Claudio Pasqual ha cominciato a tener nota di cose viste e sentite a Mestre e dintorni. Concerti, incontri, discussioni e riti pubblici, vicende scolastiche, passanti, voci, pizze tra amiche, canzoni, negozi, lingue, vetrine, cartelli…

“Una maniera facile per far la conoscenza di una città è quella di cercare come vi si lavora, come vi si ama e come vi si muore”.

Albert Camus, La peste

26 aprile 2012

Concerto dei Modena City Ramblers al Forte Marghera, dove si sta svolgendo “Scarpe Rotte”, manifestazione per la Festa della Liberazione e il Primo Maggio. Canzoni della Resistenza, canzoni di lotta degli anni Sessanta (Morti di Reggio Emilia, Contessa), brani legati a vicende più recenti o attuali (la mafia, Peppino Impastato, l’associazione Libera). Ritmo travolgente – i Modena cantano in italiano sulle melodie della tradizione popolare irlandese, e questo dice tutto –, grande entusiasmo e partecipazione emotiva. Ci sono molti ragazzi, chissà perché ma non me ne aspettavo così tanti. Mi appaiono ingenui e pieni di slanci. Saltano, ballano, cantano. Però: tranne i classici, Bella ciao e Scarpe rotte, conoscono meno i canti della Resistenza. Brani come Ribelli della montagna o Oltre il ponte scuotono pochi, scuotono meno. Invece tutti cantano in coro e con foga I cento passi.

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