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Claudio Pasqual

Via Einaudi, ore 18. Un blocco stradale

07/09/2006

di Claudio Pasqual

È martedì 15 febbraio. Sono le sei meno cinque di sera. Scendo in strada per andare a una manifestazione. In realtà, per partecipare a un blocco stradale. Il “Comitato contro il traffico (inutile) in centro” ha chiamato i cittadini a protestare contro il comune per la situazione a suo dire intollerabile, per grado di congestione e inquinamento, nel quadrilatero delle vie Torre Belfredo-Circonvallazione-Einaudi-Giuliani. Lo ha fatto infilando nella buca delle lettere di ogni abitazione della zona un volantino con su scritti i motivi della protesta e tre numeri di telefono.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile Contrassegnato con: cronaca, manifestare, Mestre, traffico

La Barcellona di Pepe Carvalho

07/09/2006

di Claudio Pasqual

Qui si seguito, la relazione che Claudio Pasqual ha presentato all’incontro sul tema “Come si racconta una città”, organizzato dall’associazione storiAmestre presso il Centro Civico di via Sernaglia, a Mestre, martedì 2 dicembre 2003.

Ho scelto Barcellona perché amo Pepe Carvalho, l’investigatore privato creato dallo spagnolo Manuel Vàzquez Montalbàn, e per un atto di omaggio allo scrittore recentemente scomparso. Nei suoi romanzi la città catalana, dove il detective vive e svolge la massima parte delle sue inchieste, non è sfondo indistinto, accidentale e indifferente alla vicenda; le storie di Carvalho sono anche narrazione della città, rappresentata come forza che dirige i passi e i destini dei personaggi, matrice vitale da cui ricevono senso e identità, materia di cui è impastata la loro stessa essenza. Della non breve serie dei romanzi del detective gastronomo, per l’occasione ne ho riletti due, che mi sembrano al riguardo i più significativi: Il centravanti è stato assassinato verso sera, del 1988, e Il labirinto greco, del 1991. Qui Barcellona spicca dal quadro e si fa davvero padrona dei discorsi e dei destini dei personaggi, da città che vive una fase di trapasso e alla vigilia di un evento cruciale, sempre e ovunque foriero di potenzialità e disastri: le Olimpiadi, svoltesi nella capitale catalana nel 1992.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile Contrassegnato con: Barcellona, città, letture, Manuel Vàzquez Montalbàn, Mestre

4. Andare a vedere

27/06/2006

Inchiesta, reportage, resoconto

Atti della giornata di studio organizzata da storiAmestre ed Etam-Animazione di comunità e territorio (Mestre, 19 novembre 2004)

a cura di Maria Luciana Granzotto e Claudio Pasqual

con interventi di Goffredo Fofi, Luca Pes, Vittorio Rieser, Matteo Melchiorre, Lina Zecchi, Maria Turchetto, Piero Brunello, Bruna Bianchi, Nadia Caldieri

estate 2006, 112 pp., 8 euro

"Stiamo diventando animali senza orientamento, senza naso, senza antenne. Cominciamo a fare fatica a capire ciò che è realmente reale e ciò che ci viene messo davanti come tale. La realtà è sempre più una costruzione artificiale. E questo può sembrare abbastanza ovvio. Il fatto nuovo è che la realtà-ambiente nella quale siamo immersi non è più tanto, come mezzo secolo fa, il prodotto del lavoro, ma è il risultato della produzione delle immagini. Non siamo più veramente convinti che l'ambiente sia reale e non virtuale. Perchè allora occuparsene? Forse, dice il nostro inconscio, se spengo il telecomando questa piazza, questa periferia, queste facce che ho davanti spariscono…! Ho l'impressione che il potere (non è un mito, esiste!) abbia bisogno di addestrare sempre più questa labilità: ciò che esiste deve essere percepito come "libero" e possibile, virtuale e opzionale, non necessario e cogente. Così i caratteri di necessità e cogenza che erano i caratteri di qualsiasi fenomeno reale, si indeboliscono, si fanno sbiaditi, fluttuano."

Alfonso Berardinelli, Sull'utilità di descrivere ciò che si vede,

"Altrochemestre. Documentazione e storia del tempo presente", 2 (1994), pp. 22-25.

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Archiviato in:Bruna Bianchi, Claudio Pasqual, Goffredo Fofi, Lina Zecchi, Luca Pes, Maria Luciana Granzotto, Maria Turchetto, Matteo Melchiorre, Nadia Caldieri, Piero Brunello, Quaderni, Vittorio Rieser Contrassegnato con: inchiesta, storiografia

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