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La città invisibile

Il riferimento a Italo Calvino è evidente, ma il titolo di questa sezione del sito è un’archeologia di storiAmestre: riprende quello del primo convegno organizzato dall’associazione nel 1988. L'associazione, allora ai suoi primi passi, proponeva di riflettere sia sulla storia di Mestre e di quel più ampio territorio il cui sviluppo nel Novecento è stato determinato dalla presenza del grande polo industriale di Porto Marghera, sia sulle storie e sulla memoria dei suoi abitanti.

Da allora, “città invisibile” riassume lo spirito dell’associazione, che si può trovare descritto anche nell’articolo 2 del suo statuto. Dal 2006, il sito ne dà un’interpretazione ampia, allargando i confini della città invisibile e cercando legami tra chi abita in molte città invisibili.

Casette operaie

07/09/2006

di Claudio Zanlorenzi

Quelli che seguono sono brani tratti da Claudio Zanlorenzi, Casette operaie. un esempio di autocostruzione a Zelarino (1957-1963), appendice a Vittorio Roi Beretta, Fare ordine nella città metropolitana. Mestre, Spinea, terraferma e il progetto di terza zona industriale (1950-1970), Cierre, Verona 2002, pp. 128-158, con mappe e fotografie. La ricerca di Zanlorenzi è frutto di tre interviste fatte nel maggio 1999.

Silvano faceva il manovale da qualche anno. Aveva trovato lavoro in un cantiere dopo qualche tempo che faceva trasporti col carro e cavallo. Chiese se assumevano e passò sotto impresa. Quest’ultima era la ICCEM. Fare case era il suo lavoro ma non aveva esperienza. In questo ambiente trovò le persone che gli diedero un aiuto per “buttare su a casa”. Un suo capo venne un giorno a impostare i lavori di scavo delle fondamenta e delle mura portanti. Di sera, dopo il lavoro, Silvano “tirava su muri” da solo. Di sabato pomeriggio e di domenica i colleghi davano una mano. Un parente in bicicletta da Campalto gli portò un rotolo di filo spinato per recintare in modo approssimativo l’area e “par armare i muri con un poco de fèro”.

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Archiviato in:Claudio Zanlorenzi, La città invisibile Contrassegnato con: case, intervista, pagine scelte, ricordi, Zelarino

Via Einaudi, ore 18. Un blocco stradale

07/09/2006

di Claudio Pasqual

È martedì 15 febbraio. Sono le sei meno cinque di sera. Scendo in strada per andare a una manifestazione. In realtà, per partecipare a un blocco stradale. Il “Comitato contro il traffico (inutile) in centro” ha chiamato i cittadini a protestare contro il comune per la situazione a suo dire intollerabile, per grado di congestione e inquinamento, nel quadrilatero delle vie Torre Belfredo-Circonvallazione-Einaudi-Giuliani. Lo ha fatto infilando nella buca delle lettere di ogni abitazione della zona un volantino con su scritti i motivi della protesta e tre numeri di telefono.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile Contrassegnato con: cronaca, manifestare, Mestre, traffico

La Barcellona di Pepe Carvalho

07/09/2006

di Claudio Pasqual

Qui si seguito, la relazione che Claudio Pasqual ha presentato all’incontro sul tema “Come si racconta una città”, organizzato dall’associazione storiAmestre presso il Centro Civico di via Sernaglia, a Mestre, martedì 2 dicembre 2003.

Ho scelto Barcellona perché amo Pepe Carvalho, l’investigatore privato creato dallo spagnolo Manuel Vàzquez Montalbàn, e per un atto di omaggio allo scrittore recentemente scomparso. Nei suoi romanzi la città catalana, dove il detective vive e svolge la massima parte delle sue inchieste, non è sfondo indistinto, accidentale e indifferente alla vicenda; le storie di Carvalho sono anche narrazione della città, rappresentata come forza che dirige i passi e i destini dei personaggi, matrice vitale da cui ricevono senso e identità, materia di cui è impastata la loro stessa essenza. Della non breve serie dei romanzi del detective gastronomo, per l’occasione ne ho riletti due, che mi sembrano al riguardo i più significativi: Il centravanti è stato assassinato verso sera, del 1988, e Il labirinto greco, del 1991. Qui Barcellona spicca dal quadro e si fa davvero padrona dei discorsi e dei destini dei personaggi, da città che vive una fase di trapasso e alla vigilia di un evento cruciale, sempre e ovunque foriero di potenzialità e disastri: le Olimpiadi, svoltesi nella capitale catalana nel 1992.

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Archiviato in:Claudio Pasqual, La città invisibile Contrassegnato con: Barcellona, città, letture, Manuel Vàzquez Montalbàn, Mestre

Mestre turistica. Lo sviluppo della terraferma mestrina attraverso le guide turistiche

27/01/2006

di Maria Luciana Granzotto

La guida turistica viene usata da turisti, da forestieri e da coloro che devono essere guidati nella scoperta di un territorio che non conoscono. Questa condizione di partenza garantisce ampi margini di libertà ai compilatori delle guide. La guida descrive il patrimonio ambientale e culturale di un dato territorio secondo il principio della verosimiglianza che include l'uso dell'artificio letterario. Deve affascinare, illudere, convincere che vale la visita, compilano e "vendono" l'immaginario che ruota attorno a un luogo. Ha l’intrinseca vocazione di orientare l'occhio del turista. Insegna dove guardare e cosa cercare, impone percorsi che si frazionano in tanti arrivi-partenze verso nuovi arrivi. Disegna geometrie di flusso, stabilisce gerarchie tra i luoghi secondo implicite regole storiche, estetiche, artistiche. Nega visibilità e realtà a tutto il resto che, nella maggior parte dei casi, è della città o del territorio la parte preponderante in termini di popolazione, abitato, socialità. Occulta evidenti segni urbani perché non si sintonizzano con il racconto del territorio e creano imbarazzo.

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Prefazione a Bloch notes

25/11/2005

di sAm (Filippo Benfante)

Proponiamo in linea le pagine che introducono il Quaderno di sAm numero 3 (autunno 2005): Bloch notes. Domande e riflessioni nell'anniversario della morte di Marc Bloch (1944-2004), a cura di Elena Iorio e Filippo Benfante, che è anche l'autore della prefazione a nome di storiAmestre.

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Archiviato in:Filippo Benfante, La città invisibile, Quaderni, sAm Contrassegnato con: anniversari, Marc Bloch, storiografia

Prefazione a L’anarchico delle Barche

25/11/2005

di Elis Fraccaro

Rendiamo disponibile l’introduzione di Elis Fraccaro al Quaderno di sAm numero 2 (autunno 2005): Piero Brunello, L’anarchico delle Barche. Notizie su Luciano Visentin, calzolaio (1898-1984).

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Archiviato in:Elis Fraccaro, La città invisibile, Quaderni Contrassegnato con: anarchismo, fascismo, Luciano Visentin, Mestre

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