di Benjamin Arbel
Poco più di un anno fa, il 12 febbraio 2014, Cesare Vivante è morto a Venezia, la città in cui era nato nel 1920. Quando abbiamo chiesto al nostro amico Benjamin Arbel, studioso della presenza veneziana nel Mediterraneo in età moderna, di mandarci un suo ricordo, Arbel ci ha proposto una lettura del libro che Vivante pubblicò nel 2009, La memoria dei padri. Cronaca, storia e preistoria di una famiglia ebraica tra Corfù e Venezia. La presentiamo qui di seguito, segnalando che di questo libro esiste anche una ampia anteprima in googlebooks.
1. Ho conosciuto Cesare e Dina Vivante una trentina d’anni fa. Un amico comune ci ha presentato, e da allora abbiamo mantenuto contatti non molto frequenti ma sempre amichevoli. Avevamo qualche interesse comune. Io ero storico di Venezia e mi occupavo soprattutto della presenza veneziana nel Mediterraneo e del ruolo degli ebrei in questo contesto. Cesare (mi pare che fosse già pensionato quando ci siamo incontrati per la prima volta) era impegnato nella conservazione del patrimonio culturale della comunità ebraica di Venezia – nel restauro delle vecchie sinagoghe del Ghetto, nonché nel restauro e documentazione del vecchio cimitero ebraico del Lido (collaborò, tra l’altro, a un volume davvero notevole sul cimitero ebraico)1.
- Si tratta di La comunità ebraica di Venezia e il suo antico cimitero, ricerca a cura di Aldo Luzzatto, edizione a cura di Bernardo Crippa, Alessandra Veronese e Cesare Vivante, Il Polifilo, Milano 2000. [↩]