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Centro documentazione città contemporanea

Centinaia di volantini e documenti politici e sindacali degli anni Sessanta e Settanta – di quelli riprodotti con il ciclostile –, e poi opuscoli e  bollettini a stampa, numeri unici e raccolte di periodici e quotidiani, un fondo di libri: questo il lascito a storiAmestre del nostro amico e socio Maurizio Antonello, prematuramente scomparso nel 2003. Su questa base, per valorizzare questo patrimonio, è nato il Centro di documentazione sulla città contemporanea.

Sin dall’inizio ha ricevuto il sostegno della Municipalità di Chirignago Zelarino, che ha messo a disposizione l’attuale sede (via Tiepolo 19). Il Centro di documentazione vuole contribuire alla conoscenza della realtà sociale, economica e culturale di Mestre e della città metropolitana. Continua a raccogliere nuovi materiali; promuove ricerche e discussioni pubbliche (come quella sulle acque nella terraferma mestrina); ha una attività editoriale autonoma, attraverso due collane di monografie: “Obiettivo Novecento” e “Biografie metropolitane”.

Marghera Catene 2007: storia di un comitato tra camion e acque alte

17/08/2011

di Maria Giovanna Lazzarin

Pubblichiamo la relazione che Maria Giovanna Lazzarin aveva preparato per il seminario del 27 maggio 2011, “Territori inondati…” ma che, per ragioni di tempo, non ha potuto presentare in quella sede.

1. Parlerò di uno dei comitati sorti in seguito agli allagamenti per cui a Mestre nel 2007 vengono riconosciuti lo stato di calamità e l’emergenza idrica. Ricordo che mercoledì 26 settembre 2007, la zona adiacente alla laguna tra Codevigo (Padova) e Venezia-Mestre fu colpita da fortissime precipitazioni: tra le 5 e le 8 del mattino si registrarono oltre 200 mm di pioggia, interi quartieri della terraferma vennero allagati e la città fu bloccata.

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Archiviato in:Centro documentazione città contemporanea, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: comitato, intervista, storiografia

Territori inondati. Invito per il 27 maggio 2011

20/05/2011

di sAm

storiAmestre – Centro di documentazione sulla città contemporanea

in collaborazione con: Municipalità di Chirignago Zelarino e

Centro di documentazione storica Villa Cougnet di Reggio Emilia

invita al primo laboratorio di storia e geografia comparate delle inondazioni:

venerdì 27 maggio 2011, a partire dalle 16,30

TERRITORI INONDATI

Disastri ambientali, risposte sociali, ruolo delle istituzioni, un approccio comparato:

Mestre e dintorni, Reggio Emilia, Vicenza

presso il Centro di documentazione sulla città contemporanea

(via Tiepolo 19, Zelarino, Venezia; si può entrare anche dal cancello della biblioteca di Zelarino, via Castellana 154)

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Archiviato in:Agenda, Centro documentazione città contemporanea

Controllare le acque a vista. Un’intervista a Mirco Capo

07/04/2011

a cura di Claudio Zanlorenzi, Maria Luciana Granzotto, Maria Giovanna Lazzarin

Claudio Zanlorenzi ha intervistato Mirco Capo, geometra che ha lavorato per oltre trent’anni anni al Consorzio Dese-Sile durante il seminario “Acque alte a Mestre e dintorni” che si è tenuto martedì 16 novembre 2010. Luciana Granzotto e Giovanna Lazzarin hanno incontrato di nuovo il geometra Capo il 5 gennaio 2011. Il testo che segue è una sintesi delle due interviste.

Il geometra Mirco Capo ha lavorato per trentasei anni al Consorzio Dese-Sile, era responsabile della manutenzione, esercizio e tutela del territorio. Gli chiederei intanto com’era organizzato il Consorzio.

Sono “nato” nel Consorzio Dese Superiore nel 1968, il 2 maggio, ho finito il 30 giugno del 2004, trentasei anni abbondanti. Quando sono entrato il Consorzio aveva sede in via Carducci. Allora c’erano due Consorzi di bonifica: il Dese Superiore, da Mestre fino a Resana, a scolo naturale, e il Dese Sile Inferiore che aveva come limite la laguna di Venezia, a sollevamento meccanico. Nel 1980 la Regione ha riunificato i due Consorzi ed è nato il Dese-Sile.

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Archiviato in:Acque alte a Mestre e dintorni, Centro documentazione città contemporanea, Claudio Zanlorenzi, Maria Giovanna Lazzarin, Maria Luciana Granzotto, Mirco Capo Contrassegnato con: alluvione, intervista

Acque alte al Turbine

20/03/2011

di Chiara Giaggio

Pubblichiamo la lettera in cui Chiara Giaggio racconta l'allagamento della zona in cui vive da venticinque anni, avvenuto il 17 marzo 2011. Pensando a una canzone di Zucchero Fornaciari di circa 25 anni fa, verrebbe da dire "L'Italia è in festa, e io sono giù", nel senso di sempre più sotto acqua. La lettera di Chiara Giaggio è stata pubblicata anche sul blog di ComunistiMogliano, il 19 marzo 2011.

Abito da 25 anni una casa sulla riva del Dese, a Mogliano Veneto, in un borgo detto Il Turbine proprio dalla turbina del mulino, sorto nel 1500 per sfruttare l'energia del salto dell'acqua. Ieri c'è stata una precipitazione di pioggia, abbondante, ma non così da far pensare ad una piena.

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Archiviato in:Centro documentazione città contemporanea, Chiara Giaggio, La città invisibile Contrassegnato con: alluvione, cronaca, Mogliano Veneto

Acque e territorio ai tempi dell’iperurbanizzazione. Brani da “Acque alte a Mestre e dintorni”

27/02/2011

di Francesco Vallerani, a cura di Maria Giovanna Lazzarin e Filippo Benfante

Francesco Vallerani ha tenuto due interventi nel corso dell’edizione 2009-2010 del Laboratorio “Acque alte a Mestre e dintorni”: il primo, dal titolo “I fiumi della gronda lagunare tra minacce e opportunità”, nel corso del seminario “Fiumi, acque e allagamenti” che si è tenuto il 3 novembre 2009; il secondo, dal titolo “Il controllo delle acque venete: idea di natura e retorica idraulica”, nel corso del convegno conclusivo, il 20 febbraio 2010. Qui di seguito presentiamo un montaggio di alcuni passaggi delle due relazioni. La trascrizione è a cura di Maria Giovanna Lazzarin, la selezione, il montaggio e la bibliografia finale a cura di Filippo Benfante. Francesco Vallerani ci ha autorizzato a pubblicare questo testo senza averlo rivisto.

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Archiviato in:Centro documentazione città contemporanea, Filippo Benfante, Francesco Vallerani, Maria Giovanna Lazzarin Contrassegnato con: intervento, paesaggio

Un mondo d’erba di fiori di salti e di capitomboli

13/12/2010

Da Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, a cura di sAm

Di recente, il sito ha ospitato un'apologia del prato, pronunciata da Michele Zanetti al convegno su "Acque alte a Mestre e dintorni" del 20 febbraio 2010. In quella stessa occasione, Francesco Vallerani aveva aperto il suo intervento riprendendo un’immagine che Ippolito Nievo evoca nel primo capitolo del suo celebre romanzo: “il Friuli è un piccolo compendio dell’universo, alpestre piano e lagunoso in sessanta miglia da tramontana a mezzodì”. Mentre si conclude il ciclo 2010 del laboratorio “Acque alte…”, riprendiamo a nostra volta questi spunti e – a mo’ di invito alla lettura o, se si preferisce, come strenna di fine anno – mettiamo a disposizione qui di seguito una parte del capitolo III delle “Confessioni”, le pagine in cui Carlino parte alla scoperta di quel mondo, con una digressione sulla sua corvée al girarrosto.

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Archiviato in:Centro documentazione città contemporanea, Ippolito Nievo, La città invisibile, redazione sito sAm Contrassegnato con: letteratura, paesaggio, pagine scelte, strenna

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