di Benjamin Arbel
Il naufragio di una nave veneziana ormai in vista del suo approdo a Cipro, il 27 febbraio 1499. Stando ai documenti non ci furono vittime e almeno una parte del carico venne recuperata. Ecco una “battuta d’arresto” – nota il nostro amico Benjamin Arbel concludendo la sua lettura delle fonti disponibili – che ci permette di cogliere il flusso degli scambi di uomini e mercanzie nel Mediterraneo alla fine del Medioevo
Il saggio di Arbel ci rimanda a eventi calamitosi, a un tempo sospeso, a frammenti di informazioni – senza trama e senza finale –, a un elenco di merci, a spostamenti, viaggi e scambi che continuano comunque incessanti. Ci è sembrata, oggi, una strenna appropriata a questi tempi che ci sono dati da vivere.
1. In una lettera del 7 marzo 1499, i governatori della colonia veneziana di Cipro annunciano nei termini seguenti il naufragio nei pressi delle Saline di San Lazzaro, l’ancoraggio principale sulla costa meridionale dell’isola: “Con gran displicentia significhemo a la Serenità Vostra esser rotta adì 27 fevrer de notte a Saline la nave patron Pasqual Vidale, la qual senza fortuna per mal governo hebe questo naufragio”1. Ulteriori informazioni sulla sciagura si trovano nel diario veneziano di Marino Sanuto. Riferendosi a una lettera scritta il 5 marzo dello stesso anno dal capitano di Famagosta il diarista nota, tra l’altro, il “rompersi di la nave patron Pasqual Vidal, zoè Veniera, participi sier Paolo Loredan e sier Marco Querini, sora le Saline”. Secondo la stessa lettera, “è sta recuperà solamente li gropi d’oro e d’argento”2.
[Leggi di più…] infoIl naufragio della Veniera. Notizie da Cipro, primi mesi del 1499
- Aikaterina X. Aristeidou, Anekdota Eggrapha tes Kypriakes Istorias apo to Archeio tes Benetias, Tomos A (1474-1508), Nicosia 1990, n. 37, p. 241. La lettera del Regimento non fu originariamente indirizzata ai Capi del Consiglio dei Dieci. La sua inclusione nell’archivio di questa magistratura, dove si trova finora, è legata, presumibilmente, alla scritta che figura sul verso della lettera, nella quale si nota che essa fu presentata ai Capi del Consiglio dei Dieci il 4 ottobre 1503. I motivi di questo procedimento sono ancora ignoti. [↩]
- Marino Sanuto, I diarii, II, pubblicato per cura di Guglielmo Berchet, Venezia 1879, col. 685. [↩]