di Angelo Nordio e Maria Luciana Granzotto
Riceviamo altre notizie a proposito dei consigli comunali di Dolo del 13 e 20 dicembre 2011, in cui è stato approvato, malgrado la protesta popolare, il progetto “Veneto City”. Il testo che segue è il frutto di una conversazione tra marito, Angelo, e moglie, Luciana. Per comodità si è scelto di usare la terza persona singolare. Solo Angelo, ha partecipato agli avvenimenti che sono raccontati: lo abbiamo già incontrato nella cronaca scritta da Claudio Zanlorenzi.
“Vuvuzelas song”, martedì 13 dicembre 2011
1. Angelo è un po’ in ritardo rispetto all’appuntamento con gli attivisti del Cat, fissato per le 16,30 davanti al municipio di Dolo. Cat è l’acronimo di Comitati ambiente territorio, una rete di comitati e associazioni della Riviera del Brenta che si occupa di emergenze ambientali causate dalle grandi opere. Oggi, 13 dicembre 2011, è convocato il consiglio comunale per ratificare l’accordo di programma su Veneto City, un progetto di città artificiale che si vuole costruire su un’area agricola tra i comuni di Dolo e Pianiga.
Arriva e passando con la macchina dà un’occhiata all’entrata principale del municipio, c’è già un assembramento di persone con striscioni, vuvuzelas, fischietti e pignatte che fanno un rumore tremendo. Parcheggia sulle strisce blu, sa che in questa giornata potrebbe metterla anche in divieto di sosta senza problemi, tanto i vigili saranno certamente impegnati a presidiare il consiglio comunale. Sale con decisone le scale, nessuno lo ferma, né gli chiede nulla; su in sala c’è un gruppetto di attivisti che ha preso posizione. Sono seduti per terra nella parte riservata al pubblico, davanti hanno una barriera di poltrone, un po’ a difesa e un po’ per ricavarsi lo spazio necessario al sit-in. Angelo ha l’impressione che si stiano preparando a fronteggiare uno sgombero da parte delle forze dell’ordine.
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