a cura di Alessandro Bresolin
Il centenario di Albert Camus (che cade precisamente il 7 novembre 2013) ha suscitato anche in Italia un gran numero di iniziative e di pubblicazioni. Il nostro amico Alessandro Bresolin, che da tempo è impegnato a studiare e divulgare gli scritti e il pensiero di Camus, ha curato un’antologia di scritti e realizzato una monografia, entrambi in uscita in questi giorni. Su gentile concessione degli editori, pubblichiamo uno dei brani dell’antologia (pubblicata da Castelvecchi) e l’introduzione allo studio monografico (pubblicato dalle Edizioni Spartaco).
1. Come essere felici in un mondo assurdo
Da parte mia, qui come ovunque, credo solo alle diversità, non all’uniformità.
Albert Camus
Negli ultimi vent’anni è frequente leggere o sentir dire che il pensiero di Albert Camus è attuale. Non era così quand’era in vita, e non lo è stato per molti anni dopo la sua morte. Ma sostenere che il suo messaggio è attuale può essere fuorviante se lo si vuol ridurre a un moralista solitario o a un critico delle derive del marxismo e dei regimi dell’Est. Come sostiene la figlia Catherine, che gentilmente ha concesso un’intervista per chiudere questo saggio, Camus era tra quelli che interrogano e parlano direttamente all’uomo e per questo noi oggi continuiamo ad interrogarci sul senso del suo messaggio, che metteva profondamente in discussione la società in cui viveva, quella francese ed occidentale.