di Ada Della Torre, a cura della redazione del sito sAm
Per i nostri auguri di buon 25 aprile, quest’anno facciamo ricorso a una lettera che Ada Della Torre scrisse a Carlo Levi a qualche giorno dalla Liberazione. In poche righe, e con umorismo, Ada riassumeva la gamma di emozioni che si potevano vivere nel maggio 1945: il contraccolpo della fine della vita clandestina; la sensazione di veder già svanire le possibilità nuove che erano sembrate a portata di mano; eppure ancora un pizzico di euforia che si manifesta in baci e abbracci; i tanti amori sbocciati in quei mesi (destinati a durare?); i bambini che giocano a fare il partigiano; i desideri di riprendere una vita «normale», di fare progetti per il proprio futuro…
La Della Torre aveva partecipato alla Resistenza nell’alto Piemonte, tra Ivrea e Biella (con la famiglia si era rifugiata a Torrazzo Biellese dopo l’8 settembre 1943). La lettera l’avrebbe dovuta ricevere Carlo Levi, a Firenze, dove lui aveva passato gli anni della guerra, aveva partecipato alla Resistenza, era diventato condirettore del quotidiano del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, La Nazione del popolo.
Il partito citato nella lettera è il Partito d’Azione. Riprendiamo la lettera da un catalogo di una mostra di opere di Carlo Levi pubblicato nel 2005. Qualche altra notizia nella nota dopo il testo.