di Lucia Gianolla
Proseguiamo la pubblicazione di testimonianze sul 4 novembre 1966. Al suo breve ricordo, Lucia Gianolla allega tre foto scattate nei giorni dell’alluvione al bar da Mansueto, che ora non esiste più; le foto provengono dalla collezione di Antonio Bertato.
Cari amici di storiAmestre,
non ho molti ricordi del 1966, perché ero piccola. Avevo dieci anni e nel caseggiato di quattro appartamenti, dove abitavo e abito ancora, eravamo in sette bambini dai sei ai dodici anni, cinque femmine e due maschi. (Tra l’altro, oggi non ce n’è neanche uno.) C’erano anche altri fratelli, ma non più in età da giocare. Nello spazio che serviva da portabiciclette per tutto il condominio, avevamo creato una sala giochi come si direbbe oggi. Noi lo chiamavamo il nostro “salottino”. Quel mattino ci siamo svegliati ma non siamo andati a scuola perché le strade non erano praticabili e l’acqua ci sarebbe entrata dagli stivali. Dalla parte della corte era tutto allagato. Dalla parte del garage si poteva uscire, ma via Vespucci, che costeggia l’Osellino, era allagata e l’acqua continuava a crescere. Solo gli adulti potevano recarsi fino là a vedere: a noi non era permesso perché troppo pericoloso. I genitori, più che altro i papà, tornavano a casa sconsolati e dicevano che non restava altro che pregare.
Allora noi bambini/ragazzini abbiamo raccolto tutti i santini, che all’epoca si trovavano in abbondanza nelle case, e li abbiamo appesi alle pareti del nostro salottino. Così, fiduciosi, abbiamo trascorso quei tre giorni giocando e pregando. Quando ha smesso di piovere fu un sollievo e una gioia vedere l’acqua ritirarsi.
Ecco, tutto qui. Però, a queste poche righe, aggiungo tre foto che ho ricevuto da Antonio Bertato. Ritraggono il bar “da Mansueto” in quei giorni, e sono state scattate penso quando le acque cominciavano a ritirarsi. Il bar non esiste più, si trovava lungo via Triestina, di fronte all’inizio del viale San Marco, verso Venezia, più o meno dove oggi c’è l’entrata principale al parco di San Giuliano.
Cordiali saluti
Lucia Gianolla
Quartiere San Teodoro, Mestre, dicembre 2011