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Contro la torre, per difendere un quartiere e un’idea di città. Un intervento alla vigilia di un voto in Consiglio comunale, Venezia, 30 giugno-1 luglio 2021

30/06/2021

di Direttivo di storiAmestre

Vigilia del voto del Consiglio comunale di Venezia sulla proposta di variante urbanistica della Giunta, che consentirebbe la costruzione di una torre e una colata di cemento in un’area centrale del Villaggio San Marco a Mestre, da sempre destinata al tempo libero e allo sport. Il direttivo di storiAmestre esprime solidarietà a chi si oppone al progetto e invita a difendere i segni storici di un quartiere e la qualità della vita urbana.

Alla vigilia del voto, previsto per il 30 giugno-1 luglio, con cui il Consiglio comunale di Venezia è chiamato a esprimersi sulla variante urbanistica proposta dalla Giunta comunale sul terreno da gioco dell’ex Real San Marco lungo viale San Marco a Mestre, ribadiamo la nostra solidarietà al Comitato del Viale San Marco e a quante e quanti si oppongono al progetto.

Una semplice ricostruzione dei fatti di dominio pubblico basta a illustrare le motivazioni del nostro sostegno a chi contrasta un’operazione che stravolge una storica trama urbana e veicola un’idea di città che nega le relazioni sociali invece di favorirle. 

Un costruttore, la ditta Genuine s.r.l., individua nel bel mezzo di un quartiere cittadino un’area su cui poter edificare una torre residenziale di oltre settanta metri, con annesso ennesimo centro commerciale e conseguente rotonda per accogliere (e favorire) l’aumento di traffico automobilistico che l’intervento provocherebbe. L’area, destinata dal piano urbanistico a “verde attrezzato”, è sempre è stata utilizzata come campo sportivo e di gioco, sia della squadra di calcio del Real San Marco, sia per tornei di quartiere. Come molti altri terreni del quartiere imboniti con i fanghi di Porto Marghera, attende da anni di essere bonificata, motivo per cui è stato chiuso da transenne e da anni lasciato in stato di abbandono. 

Le cittadine e i cittadini hanno sempre dato per scontato che il terreno – finalmente bonificato come richiedono da anni – avrebbe ripreso a svolgere le funzioni per cui era stato pensato nel progetto del quartiere Ina Casa dei primi anni Cinquanta, e così iscritto nel piano urbanistico. 

Il 21 aprile 2021, a insaputa della cittadinanza, con un annuncio dato tramite la stampa solo a cose fatte, la Giunta comunale con apposita delibera propone invece una variante urbanistica che rende l’area edificabile. Una petizione sottoscritta da oltre milleduecento firme chiede di bloccare l’iter facendo notare l’assenza di quel “rilevante interesse pubblico” che solo può giustificare una variante urbanistica, oltre all’assurdità di chi difende una colata di cemento con la necessità di bonificare il terreno che i comitati e singoli cittadini chiedono da molti anni di bonificare. La petizione è accompagnata da assemblee, sit-in, biciclettate, comunicati stampa, volantinaggi.

La Municipalità di Mestre centro, che è un organo consultivo, senza discutere nel merito le obiezioni del Comitato e dei cittadini, dà parere positivo a maggioranza (la stessa maggioranza che sostiene la Giunta del sindaco Brugnaro): introduce inoltre un emendamento che prevede di destinare alcuni locali del grattacielo a studi medici, quasi a voler giustificare un interesse pubblico che evidentemente nemmeno i fautori del progetto vedono. 

Ora l’iter prevede il 30 giugno il parere della Commissione urbanistica del Comune di Venezia sulla variante urbanistica proposta dalla Giunta, e immediatamente il giorno dopo il voto del Consiglio comunale.

Il voto avviene in tutta fretta e senza studi necessari sull’impatto idraulico, sulla viabilità, sul commercio. Senza entrare nel merito della sua legittimità, intendiamo richiamare l’attenzione sul fatto che il progetto, se venisse realizzato, da un lato cancellerebbe i segni storici di un quartiere (il Villaggio San Marco) noto e studiato ovunque per l’originale concezione urbanistica che esprime; dall’altro, lascerebbe ancora una volta la programmazione e l’uso del territorio agli interessi privati, compromettendo gravemente la qualità della vita urbana e l’idea stessa di città – basata su spazi verdi, viali pedonali e socialità di quartiere – su cui immaginare il futuro dell’intera città metropolitana.

29 giugno 2021

Filippo Benfante, Piero Brunello, Fabio Brusò, Walter Cocco, Maria Giovanna Lazzarin

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. ROBERTO DAL MASO dice

    30/06/2021 alle 17:50

    Ritengo importante questa lotta per mantenere questo spazio pubblico e bene comune per il quartiere!

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