di Piero Brunello, Fabio Brusò, Renzo Rivis, Giorgio Sarto
L’assessore alla mobilità del Comune di Venezia ha rilasciato una intervista, pubblicata dal Gazzettino, in cui, riferendosi alle richiesta di una viabilità alternativa lungo i meandri del Rio Cimetto avanzata da 21 associazioni cittadine, parla di “pseudo-Comitati” e di “fiabe”. Di seguito la lettera pubblica di risposta, scritta da chi sta sostenendo la mobilitazione promossa da associazioni, cittadine e cittadini per una viabilità alternativa lungo i meandri del Rio Cimetto, con una difesa dei Comitati e delle loro controproposte concrete e fattibili, e una precisazione su che cosa significhi e “mobilità” e a chi dovrebbero essere tenuti a rispondere gli amministratori pubblici.
Egregio assessore Boraso,
le scriviamo dopo aver letto la sua intervista, pubblicata sul Gazzettino del 26 maggio. Cominciamo dalle ultime tra le sue parole riportate: che cosa direbbe se qualcuno la chiamasse “pseudo-assessore”? E allora perché si permette di chiamare “pseudo-comitati” gruppi di cittadini che da anni difendono i meandri del Rio Cimetto? Certo questi comitati non riscuotono la fiducia del sindaco, che ha affidato a lei l’incarico di assessore, ma hanno fatto ben di più: si sono associati liberamente per tutelare beni collettivi, non raccontano “fiabe”, come lei sostiene nell’intervista, ma esprimono la loro posizione in forma argomentata, avanzando controproposte concrete e fattibili. Quando avrà un po’ di tempo, si documenti con gli interventi pubblicati su storiamestre.it, sito dell'associazione storiAmestre. Altre venti associazioni, a partire dall’associazione I Sette Nani che ben conoscono la zona operando alla Cipressina, hanno fatto sentire la loro voce come dimostra l’ampio successo della manifestazione promossa il 24 aprile scorso da “Cittadinanza attiva Chirignago Zelarino”.
Lei dice di dover rispondere a un progetto di Net Ingeneering “fornito” dalla Regione Veneto. Essendo lei un amministratore pubblico, ci aspetteremmo che invece pensasse di dover rispondere ai cittadini. È questo sistema che noi contestiamo. I progetti di intervento sul territorio avranno tutti i crismi della legittimità formale, ma non possono fondarsi sull’esclusione dei cittadini stessi dal processo decisionale. L’iter amministrativo della Torre lungo viale San Marco sta procedendo allo stesso modo: con un progetto del costruttore e una variante urbanistica, che ne consente la fattibilità, approvata senza che i cittadini ne avessero mai sentito parlare, e tanto meno discuterne.
Infine due parole sul fatto che lei è assessore alla “mobilità”. Se riferendosi alla via Vallenari bis parla di successo, è perché la mobilità che ha in mente e tiene in considerazione è esclusivamente quella di chi va in macchina (risparmiando un paio di km, o poco più, rispetto a via Martiri della Libertà, strada di percorrenza veloce che era già disponibile, e lo è tuttora, che corre ai margini della città). Le facciamo presente, invece, che la mobilità comprende chi va in automobile, in camion o in tram, chi va a piedi e in bicicletta, chi ha la patente e chi no, chi va con i mezzi pubblici e chi no, chi può correre e chi no, chi passeggia, chi spinge una carrozzella e così via. La stessa cosa vale quando parliamo di “mobilità” a proposito della destinazione dei meandri del Rio Cimetto: è su questo punto che vanno ascoltate e prese sul serio le soluzioni concrete proposte dai Comitati.
Distinti saluti
Piero Brunello, Fabio Brusò, Renzo Rivis, Giorgio Sarto
26 maggio 2021
Morena dice
Bella risposta bisogna ricominciare a farsi sentire e rispettare
Morena