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La Petizione per il Parco fluviale. Secondo aggiornamento

14/06/2020

di Carlo Cappellari, Renzo Rivis, Giorgio Sarto

Ritorniamo sulle vicende della petizione perché il Parco fluviale del Marzenego sia varato con una viabilità alternativa a quella prevista al momento, evitando di alterare proprio il paesaggio creato dai meandri del rio Cimetto che si vuole salvaguardare. Promossa da quindici associazioni (tra cui storiAmestre) e firmata da 614 cittadini e cittadine, la petizione ha nel frattempo guadagnato altre adesioni: il coordinamento coinvolge ore 21 associazioni. Il 3 giugno, i promotori della petizione hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa le osservazioni alla variante urbanistica che hanno depositato in Comune. 

Dopo la delibera n. 18 del 5 marzo 2020 sulla realizzazione di un Parco fluviale del Marzenego, di cui abbiamo già riferito, l’attività del comitato che ha presentato la Petizione al Consiglio comunale per attuare il Parco e la proposta di viabilità alternativa nell’area dei meandri del Rio Cimetto non si è fermata.

Da un lato è continuata con l’incontro tecnico con l’assessore Boraso di cui pure abbiamo dato conto a fine marzo; dall’altro si è ottenuto che la Soprintendenza, dopo la nostra segnalazione e dopo avere effettuato un sopralluogo, inviasse una lettera al Comune (si può leggere cliccando qui) per indicare di “allontanare la nuova strada dai meandri e dall'area del Rio Cimetto”; in terzo luogo si è lavorato per l’estensione delle realtà associative coinvolgendone altre sei e arrivando, quindi, a un coordinamento di 21 associazioni.

Infine si è si è utilizzata la fondamentale occasione delle osservazioni, da presentare entro 60 giorni dalla pubblicazione della variante urbanistica n. 52 al Piano degli Interventi (PI), per integrare la proposta iniziale in ogni direzione che consenta di arrivare alla realizzazione del Parco del Marzenego il più ampio possibile, accessibile, e con un nuovo vivibile paesaggio di qualità e biodiversità. 

Giorgio Sarto e Renzo Rivis, dopo avere consultato sulla prima stesura associazioni e singoli, hanno formulato 17 osservazioni (con i sottoparagrafi si arriva a 21) che sono state depositate in Comune lunedì 1 giugno 2020. Si possono leggere integralmente cliccando qui.

Che l’amministrazione riceva le osservazioni è importante, ma altrettanto importante è che i cittadini metropolitani sappiano quali sono e come, se accolte, cambierebbero la città e la loro vita. A questo scopo è stata convocata una anomala conferenza stampa en plein air nella parte di parchetto fra via Einaudi e via Manin, proprio sul retro del Centro Culturale Candiani ed in riva al Marzenego.

La scelta del sito non è stata casuale dato che anche questa zona è oggetto delle osservazioni (punto 12) che intendono sviluppare il progetto del Parco del Marzenego verso est e quindi verso il centro di Mestre e, poi, dopo il centro, a partire dal ponte Colombo lungo il canale Osellino.

Soprattutto assume particolare importanza che il Parco del Marzenego abbia un ambito perifluviale sia in riva destra che sinistra nel nuovo progetto sul compendio dell’ex ospedale Umberto I.

Il grosso delle osservazioni (punti 1-9) verte comunque principalmente sulla salvaguardia dei meandri e dell’ambito del Cimetto, proponendo inoltre che tutta l’ampia area triangolare compresa tra il Marzenego, la ferrovia Venezia-Treviso e la tangenziale sia inserita nell’ambito del Parco Fluviale del Marzenego (punto 10).

Non potevano mancare osservazioni (punto 11) tese a connettere l’area cittadina con la più ampia area metropolitana fino a prospettare una estensione alle aree in cui sorgono mulini, o già ristrutturati come il Fabris o da ristrutturare come il Cà Bianca, seguendo il percorso della “Molinara” in quel di Martellago.

Altre osservazioni hanno avuto riguardo alla rinaturalizzazione degli alvei (punto 15), alla qualità delle acque (punto 16), alla salvaguardia e cura delle aree boscate e della biodiversità (punto 7), e infine a una effettiva consultazione della cittadinanza sulle scelte progettuali, anche rilanciando con garanzie di informazione periodica il Contratto di fiume Marzenego (punto 17).

Alla conferenza stampa erano presenti un giornalista del “Gazzettino”, l’emittente televisiva Antenna 3 e una giornalista del quotidiano “La Nuova”, quotidiano che aveva già fatto un lancio dell’iniziativa il giorno stesso.

I tre servizi sono puntualmente usciti il giorno successivo, riportando anche dichiarazioni di Giorgio Sarto, Carla Dalla Costa, Renzo Rivis che hanno firmato le Osservazioni con le 21 associazioni.

Per le associazioni è stato un momento per ritrovarsi e scoprire che il lungo periodo di obbligata lontananza non ha diminuito l’entusiasmo e la partecipazione dei cittadini metropolitani.

Per noi partecipanti la parte più difficile è stata mantenere la distanza di “sicurezza” da tante e tanti amiche e amici, tentati di mostrare anche fisicamente quanto contenti fossimo del ritorno alle iniziative non virtuali.

Nota. Per leggere il comunicato stampa preparato per il 3 giugno, cliccare qui.

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