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Mestre è un goniometro

01/12/2019

Note, incontri e sopralluoghi

di Piero Brunello

Uscita: novembre 2019, 216 pp., ill., 14 euro

La raccolta comprende trenta scritti, tre dei quali inediti, su Mestre e dintorni, datati tra gli anni Ottanta e il 2019, suddivisi in quattro sezioni (Mappe, Storie, Discussioni, Osservazioni), più una lettera a mo’ di commiato.

Con 13 illustrazioni, tra cui un acquerello e un disegno inediti di Lanfranco Lanza.

Nelle pagine di storiAmestre, Luca Pes presenta il seminario permanente Atlante delle trasformazioni.

 

Davanti a casa nostra corre via Forte Marghera che proseguendo cambia nome per dirsi via Triestina, e al di là si vedono gru e le enormi impalcature della Breda, si sente forte il rumore del treno e di notte dalla camera il brusio di enormi motori e di caldaie in azione, e mio papà, che fa il turno di notte, sembra più vicino. Nella rosa dei venti, al posto del Garda, c’è Marghera. E quando viene da Marghera, l’aria sa di uova marce oppure di qualcosa che pizzica la gola e fa tossire. Non c’è nessun mare in cui possa buttarsi l’aria di Marghera, che perciò viene sopra la nostra casa e lì ristagna. Anzi no, di tanto in tanto prende un’altra direzione, verso qualche altro punto della terraferma, per esempio verso la Riviera o verso Campalto lungo la Triestina. Mai a Venezia. Se si esclude il ponte al di là del cavalcavia di San Giuliano, le strade di Mestre non vanno infatti verso la laguna, ma si dirigono tutte dalla parte opposta, a raggera, formando in tal modo altrettanti spicchi. L’aria che viene da Marghera s’infila pertanto in uno di questi spicchi e continua verso l’interno, perdendo sempre più di forza. È una fortuna che a Mestre i venti rispettino i semafori e i sensi unici.

Archiviato in:Piero Brunello, Quaderni Contrassegnato con: Lanfranco Lanza

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