di Mario Tonello
Il nostro amico e socio Mario Tonello, a nome del Gruppo di Lavoro sul Contratto di fiume, presenta il convegno L’acqua è finita. Il futuro delle risorgive, organizzato da storiAmestre in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Castelfranco Veneto e il Centro di Documentazione sulla Città Contemporanea di Zelarino, che si terrà a a Castelfranco il 26 ottobre 2019. Per il programma completo dell’incontro, cliccare qui.
“Maestà, ci manca il pane!”
“Mangiate brioches!” rispose Maria Antonietta.
A noi manca l’acqua.
Cosa facciamo? Irrighiamo col prosecco?
L’associazione storiAmestre sta seguendo da tempo i problemi legati alle risorgive e ai fiumi di risorgiva con ricerche storiche, studi, pubblicazioni e partecipazione diretta alle attività di sensibilizzazione e divulgative. Ora, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Castelfranco Veneto e con il Centro di Documentazione sulla Città Contemporanea di Zelarino, ha organizzato il convegno dal titolo “L’acqua è finita. Il futuro delle risorgive e dei fiumi di risorgiva”, in programma il 26 ottobre 2019, ospitato dalla Città di Castelfranco nella Biblioteca Comunale, all’interno del programma P=S+N. Paesaggio, Soggetto Natura.
Il titolo dell’incontro allude alla incombente carenza di acqua, persino nella nostra regione che ne è tra le più ricche in Europa, ma vuole richiamare anche la considerazione che l’acqua è un bene comune “finito”, cioè non più così rinnovabile come siamo abituati a pensare.
Le sorgenti (secche) del Marzenego. Foto di Mario Tonello
Una certa preoccupata agitazione si è di recente accentuata tra gli studiosi, tra le autorità che governano il sistema idrografico del Veneto e tra cittadini e Associazioni interessati: la preoccupazione è motivata dalla imminente scarsità dell’acqua disponibile causata dell’aggravarsi incontrastato dei cambiamenti climatici.
La documentazione scientifica di questa tendenza è massiccia e univoca (almeno negli ambienti più responsabili). I centri di ricerca e i governi stanno producendo una grande quantità di studi e di dati sperimentali su questi problemi, ma le misure per contrastarne o mitigarne i pericoli sono molto lontane dalla necessaria coerenza e tempestività.
Un documento dell’Unione Europea riassume l’impatto dei cambiamenti climatici nella zona mediterranea, mettendo in rilievo una serie di criticità, tra cui segnaliamo:
– diminuzione delle precipitazioni e flussi fluviali:
– crescente rischio di siccità;
– crescente competizione tra utenti dell’acqua;
– crescente richiesta d’acqua da parte dell’agricoltura;
– diminuzione della produttività agricola;
– maggior rischio per gli allevamenti;
– riduzione o scomparsa dei ghiacciai;
– cambiamenti nella produzione idroelettrica.
L’Unione Europea ha emanato delle direttive sul governo dei corsi d’acqua indicando due parametri essenziali: il Deflusso Minimo Vitale (DMV) e il Deflusso Ecologico (DE). Infatti la scarsità di un bene comune essenziale come l’acqua è ancor più aggravata dalla sua frequente pessima qualità, dovuta all’inquinamento (problema di enorme gravità, che merita un approfondimento ampio e dedicato), e all’uso insostenibile che spesso ne è fatto, specie in territorio a grande vocazione agricola.
Queste previsioni creano allarme, anche sociale.
Il convegno si propone di diffondere elementi di conoscenza, di individuare i soggetti in gioco e in potenziale conflitto, e di fornire indirizzi di proposte che aiutino amministratori e cittadini a capire e ad affrontare queste sfide.