• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
storiAmestre

storiAmestre

storia e documentazione del tempo presente

  • Chi siamo
    • Informativa sulla privacy e l’utilizzo dei cookie
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

I miei Primo maggio. Amsterdam, La Paz, Bonn

09/05/2019

di Christian De Vito

Dopo Andrea Lanza, un altro amico lontano ci manda un resoconto fotografico del suo Primo maggio 2019 a Bonn (Germania). Con brevi ricordi di Primi maggio passati.

Il Primo Maggio è fatto di memoria, di ricordi. Per me è nelle manifestazioni e concerti romani di tanti anni fa, nei dibattiti fiorentini di Nave a Rovezzano e dell’Isolotto, nelle tavolate e nei canti con i compagni e le compagne che si ritrovano ogni anno a Mogliano Veneto. 

Nei nove anni che ho passato in Olanda (mi sono trasferito nel 2009), dove il Primo maggio non si festeggia, solo il concerto degli attivisti kurdi ad Amsterdam mi ha dato modo di passare quella giornata con compagni e compagne. 

Primo Maggio 2010 e 2012, Amsterdam

“Lunga vita al Primo maggio. Lunga vita alla rivoluzione dei lavoratori” (2012)

   

Primo Maggio 2017, La Paz

Per ragioni di lavoro, per due dei Primo maggio dei miei anni olandesi mi sono ritrovato lontano dai Paesi Bassi, in mezzo alle gigantesche manifestazioni di Buenos Aires e di La Paz (in entrambi i Paesi il Primo maggio è festa). Nel primo caso, era un fiume di attivisti di varie organizzazioni, soprattutto trotzkiste; nel secondo, tra le centinaia di migliaia in corteo prevaleva la componente sindacale – i minatori in testa, ma anche i bambini-lavoratori e una forte presenza “indigena” – intrecciata fortemente a quella partitica.

Purtroppo non riesco a ritrovare le foto che ho scattato a Buenos Aires nel 2015, ma ne conservo qualcuna di La Paz nel 2017.

Il sindacato dei minatori

“Bambini, bambine e adolescenti lavoratori, presenti”

“Espellere le multinazionali per farla finita con la fame e la miseria. Lavoro per tutti. Salario minimo vitale”

Primo maggio 2019, Bonn

Il Primo maggio a Bonn, dove mi sono trasferito da alcuni mesi, è stata ancora tutta un’altra storia. Anche in Germania il Primo maggio è festa. Ho dovuto guardare in internet per capire se era in programma qualcosa. C’era un corteo convocato davanti alla sede della centrale sindacale DGB per le 10 di mattina. 

Al mio arrivo, un paio di minuti dopo le dieci, il corteo era già in movimento. Un piccolo corteo, saremo stati al massimo un migliaio. Lo striscione di apertura “Europa. Ora ma giusta” era seguito da un primo blocco silenzioso (nessuno slogan, nessuna canzone per tutto il corteo), comprendente esponenti dei vari sindacati di categoria, della SPD (socialdemocratici), dei Verdi, del piccolo DKP (Partito Comunista Tedesco). 

Dietro di loro, a qualche distanza, una macchina con altoparlante e dietro uno spezzone più giovane e rumoroso dei movimenti sociali: femministe, kurdi, internazionalisti, ambientalisti, alcuni gruppi di rifugiati. Slogan sul diritto alla casa, per la libertà di movimento, per il Kurdistan e la Palestina. Ho fatto il corteo con loro, naturalmente. 

Si procede per un’ora circa, camminando negli spazi autorizzati (metà della carreggiata dei viali più grandi, per non disturbare troppo il traffico, nemmeno in un giorno di festa), fino all’ingresso nella piazza del mercato. 

Lì ci hanno accolto, sulla scalinata del vecchio municipio, gli attivisti di un’associazione di inquilini, che hanno letto in coro un lungo documento contro la speculazione immobiliare (“Bonnopoly”). 

Quando sono scesi loro, sono saliti sulla scala i kurdi: canti e slogan, dietro un grande striscione per la libertà di Ocalan e dei militanti kurdi in sciopero della fame contro l’isolamento carcerario. 

Dopodiché, le due anime del corteo si sono divise nettamente di nuovo: la parte più istituzionale ha seguito una serie di interventi dal palco, o si è aggirata tra gli stand (compreso uno della CDU, il partito democristiano); la parte movimentista e internazionalista si è data appuntamento al pomeriggio, nel vicino quartiere di Altstadt, dove erano previsti concerti e dibattiti. 

La testa del corteo: sindacati e partiti istituzionali

Gli Internazionalisti

Militanti pro-Kurdistan

Le femministe: “Se scioperiamo noi, si ferma il mondo”

Rosa e Ocalan

Lettura anti-speculazione: “Basta con la Bonnopoly. Bonn appartiene a noi”

I kurdi sulla scalinata del vecchio Municipio

Stand in piazza del mercato

Comizio istituzionale

Articoli correlati:

    Il Primo maggio a Toronto si lavora. Cronaca di una manifestazione di Andrea Lanza Il nostro Andrea Lanza ha seguito le manifestazioni del Primo maggio a Toronto, in Canada, dove vive, prendendo qualche appunto e scattando alcune foto.  Il Primo Maggio a Toronto si lavora: in tutto il Canada è un giorno feriale come gli altri. C’è un Labour Day, il...
    Festa in città? L’adunata degli alpini a Pordenone (9-11 maggio 2014) di Giulio Bresin Nel maggio scorso, si è tenuta a Pordenone l’ottantasettesima adunata nazionale degli alpini. Per tre mezze giornate, Giulio Bresin, che abita in città, poco fuori dal centro, ha gironzolato tra casa sua e il centro, ai margini della manifestazione, annotando cose viste e sentite: chioschi, camion con...
    Una corte di San Lorenzo di Christian De Vito Christian De Vito abita a Firenze in un piccolo immobile – tre piani sopra il pianoterra, facciata stretta, appartamenti che si sviluppano in lunghezza, verso l’interno – in una strada del quartiere San Lorenzo. Dalla finestra di casa che dà su una corte, osserva e racconta...

Archiviato in:Christian De Vito, La città invisibile Contrassegnato con: Amsterdam, Bonn, cronaca, descrizione, La Paz, Primo Maggio, ricordi

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Valentina Bertin su Giuseppe Bedin (1901-1939), un bandito tra Robin Hood e Dillinger
  • Patrizia su Breve storia della ditta Paolo Morassutti, affossata da manovre finanziarie. Una lettura
  • Fabio Bortoluzzi su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda
  • Agnese su «È possibile fare volontariato per accogliere i migranti?». Una settimana di luglio a Lampedusa
  • Valeria su “Per fortuna è durata poco”. Due settimane in un istituto professionale del trevigiano
  • Fabrizio su Commiato con auguri. La redazione di storiamestre.it si congeda

Copyright storiAmestre © 2023

Il sito storiAmestre utilizza cookie tecnici ed analytics. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra in linea con la nuova GDPR.Accetto Ulteriori informazioni
Aggiornamento privacy e cookie (GDPR)

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
ACCETTA E SALVA