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In città. Marzo-maggio 2015

04/07/2015

di Claudio Pasqual

Con la primavera aumenta il traffico, comincia la pratica di sport all’aperto e arriva la campagna elettorale. I candidati, con le loro sedi provvisorie, muovono il mercato degli affitti commerciali. I negozi vuoti possono diventare anche “parcheggi per bambini”. Comunicazione politica a forza di cartelloni stradali e sulle carrozzerie degli autobus. Proteste in strada e sui muri. Luoghi di ritrovo accessibili e inaccessibili. Cantieri che finiscono e cantieri che proseguono. Al Pacinotti quel che resta dei macchinari della centrale Enel di Marghera.

10 marzo 2015

Da quando il prezzo della benzina è andato tanto giù, ho la sensazione che il traffico automobilistico in città sia aumentato.

14 marzo

Il Candiani ormai è come un fortino assediato. Grate e cancelli sono stati apposti anche alla scala ponte sul retro del centro, quella che dà sul giardino. Era diventata il ritrovo di gruppi di ragazzi, evidentemente a chi di competenza la loro presenza non era gradita.

15 marzo 2015

Nel cantiere dell’M9 in via Brenta Vecchia, sopra alla barriera metallica che nasconde alla vista l’area, si solleva un gran cumulo di terra. Spuntano bracci meccanici di scavatrici. L’intero complesso dell’ex distretto militare risulta impalcato. Intanto hanno sgomberato l’ex negozio Tim al pianterreno del moderno palazzo progettato dall’architetto Dimitri Handjieff nei primi anni Settanta all’angolo tra le vie Brenta Vecchia e Poerio, anch’esso compreso nel complesso museale.

17 marzo 2015

Oltre al rotore che ho notato in febbraio, vedo ora che all’esterno dell’istituto tecnico Pacinotti, sotto il portico da cui si accede all’edificio, è collocato un altro grosso macchinario. È un turbo-pompa acqua di alimentazione caldaia di una unità di produzione da 35.000 kW, costruita nel 1951, sempre per la centrale termoelettrica “Giuseppe Volpi” di Porto Marghera. Si accresce il museo industriale a cielo aperto? Anche questo macchinario è un dono dell’Enel, con il patrocinio del Lions Club mestrino.

    

19 marzo 2015

Sul muro del palazzo all’angolo tra via Ca’ Rossa e via Fradeletto, in corrispondenza di un terrazzo al primo piano, è appesa un’immagine in ferro battuto del volto del Cristo.

20 marzo 2015

Chi ha tracciato in color rosa le scritte sul muretto del Pacinotti e in via Volturno, inneggianti a Renzi, al Job Act (ma anche al bunga bunga) e contro il sindacato (“abbasso FIOM”)”, sembra ascoltare la TV più che leggere giornali: ha scritto “abbasso CGL” senza la “I”.

21 marzo 2015

Pare che la pratica del nordic walking abbia a Mestre parecchi seguaci. Al Parco San Giuliano, due gruppi piuttosto numerosi si allenano con insegnanti addestratrici.

24 marzo 2015

È cominciata la campagna elettorale per le regionali. Le prime foto di Zaia, candidato della Lega Nord, le vedo sui cestini della spazzatura. Quanto ad Alessandra Moretti, aspirante governatrice per il centro-sinistra, mi aveva colpito la sua foto su un tabellone sei metri per tre affiancato a un altro con la pubblicità di un ipermercato “metà prezzo”.

30 marzo 2015

È iniziata la campagna elettorale di Luigi Brugnaro per l’elezione a sindaco di Venezia con una propria lista (ieri ha tenuto un comizietto in calle del Sale, dove ha aperto la sua sede). Sulla Castellana, su due cartelloni “tre per sei” appaiati, uno mostra il suo faccione sorridente, l’altro una foto di Zaia.

1 aprile 2015

Nella cassetta della posta trovo tre lettere personalizzate – il testo è uguale, l’intestazione invece è nominativa – di Luigi Brugnaro per me, mia moglie e mia figlia (che quest’anno va a votare per la prima volta). Penso che sia ricorso all’anagrafe comunale, per avere le generalità degli elettori. Forse sarà già accaduto in passato, in occasione di altre campagne. Sul momento mi chiedo se un tale comportamento sia legittimo. Poi però lascio perdere.

3 aprile 2015

Il negozio di fumetti Supergulp di via Rosa offre una vastissima scelta di comics ma vende pure libri usati, anche vecchie edizioni, testi ottocenteschi, parecchi titoli interessanti, molti di storia, con un’intera vetrina dedicata a questo genere di proposte.

4 aprile 2015

Mi rendo conto che devo correggere una mia nota del febbraio scorso. In realtà, nell’ex Libreria del Centro, già Libreria Moderna, in piazza Ferretto si è trasferito da via Palazzo un negozio di abbigliamento, La Suite. Forse avevo visto male, forse il cartello dell’architetto in vetrina era quello dell’allestitore del negozio, in ogni modo non sono stato un buon osservatore.

8 aprile 2015

Via Ca’ Savorgnan, chiusa da alti palazzi, quando c’erano marciapiedi e automobili parcheggiate su entrambi i lati, trasmetteva un senso claustrofobico di angustia. Adesso, interamente pavimentata in trachite come piazza Ferretto e chiusa al traffico, è diventata larga, anche la vista respira.

9 aprile 2015

Sui muri della città non si leggono solamente scritte politiche, spesso trasudanti odio, o di tifoserie sportive, o messaggi sentimentali personalizzati – del tipo, “Laura ti amo” o “Francesca sei la mia vita” –, ma anche versi poetici. A Carpenedo, in via Sem Benelli, qualcuno ha trascritto un componimento di Jacques Brel, il cantautore belga, Vi auguro sogni a non finire. Lo riporto.

Vi auguro sogni a non finire / la voglia furiosa di realizzarne qualcuno / vi auguro di amare ciò che si deve amare / e di dimenticare ciò che si deve dimenticare / vi auguro passioni / vi auguro silenzi / vi auguro il canto degli uccelli al risveglio / e risate di bambini / vi auguro di resistere / all’affondamento, / all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca. / Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.

Non originalissima, ma piena di slanci e con un’energia positiva. Poi, consultando internet, leggo che è usata da molti in occasione di compleanni o nozze o per gli auguri di San Silvestro.

    

10 aprile 2015

Fioriscono i comitati elettorali. Quello di Tiziana Agostini ha sede in un negozio a due vetrine di fronte al Pacinotti. Mattia Malgara si è accontentato di una botteguccia in via Rosa. Luigi Brugnaro invece ha aperto in posizione centralissima, in calle del Sale dietro la piazza; dall’esterno intravedo appeso al muro un testo di Gaber, “La libertà”, e giovani donne carine come segretarie.

12 aprile 2015

“Dighe a qualche poitico, ch’el crepa”: voce femminile alla mie spalle, imbocco di via Gino Allegri, di fronte a epigrafe di defunta ventinovenne.

In piazza stamattina funzionano contemporaneamente quattro gazebo elettorali: della candidata a sindaco Francesca Zaccariotto, ex leghista e già presidente della Provincia, con la lista “Venezia domani”; della Lega Nord; di “Indipendenza veneta”, con lo slogan “Indipendenza è Morosin”; di “Veneto indipendenza”, con la bandiera con il tradizionale Leone marciano (quello ufficiale della Regione) al centro su sfondo bianco. Si ignorano fra loro, nell’indifferenza quasi totale della gente; uomini e donne bangla con i loro bambini passeggiano o stanno seduti sul bordo della fontana in faccia a leghisti e indipendentisti, altrettanto disinteressati e tranquilli.

13 aprile 2015

La crisi del commercio ha prodotto un cortocircuito concettuale e terminologico. Sulla vetrina del negozio di articoli per la casa Caprioglio di via Einaudi, “vendita promozionale” è scritto a caratteri cubitali, una parola sopra l’altra; nell’interlinea, in piccolo, si legge “cessata attività”.

Un altro comitato elettorale aperto, in via Einaudi, in un ex negozio: è quello di Sandro Simionato del PD, candidato alle europee.

19 aprile 2015

I primi del mese, ho fatto caso a una mostra aperta al Centro Santa Maria delle Grazie, dedicata a un pittore francese dell’Ottocento, Jean-François Millet, celebre per le sue rappresentazioni realiste della campagna e del lavoro contadino. Dal museo d’Orsay alle Grazie?! Qualche giorno dopo, mi sono reso conto che in mostra non c’erano gli originali, ma solo delle riproduzioni.

20 aprile 2015

In piazzetta Don Vecchi ha aperto “Happy Island”: in una bottega chiusa da tantissimo, un luogo dove lasciare i figli per fare shopping o andare al cinema. Parcheggi per auto – in piazzale Leonardo da Vinci, in via Costa – e parcheggi per bimbi: il centro cerca così di resistere alla propria decadenza commerciale.

23 aprile 2015

Alcuni anni fa mi aveva colpito l’esistenza di un impianto per il gioco del “paint ball”, che consiste nello spararsi addosso palline piene di colore, in zona Auchan. Da qualche mese avevo fatto caso al fatto che la struttura sembrava in via di smobilitazione, ma il sito dell’associazione mestrina che gestiva il campo parlava solo di chiusura invernale. Ora quel che restava in piedi è stato rimosso. Forse il gioco a Mestre non ha attecchito?

24 aprile 2015

Stasera, all’annuale appuntamento di “Scarpe rotte. Festa della Resistenza di ieri e delle Resistenze di oggi”, dove già erano si erano esibiti in concerto nel 2013, sono tornati a cantare e suonare i Modena City Ramblers. Come due anni fa, il cantante, salutando il pubblico, ha gridato “ciao Marghera!”. Ci sono due posti qui che si chiamano in questo modo: uno corrisponde al Forte Marghera in zona San Giuliano di Mestre, a nord della linea ferroviaria per Venezia, il quale ha ereditato il toponimo del piccolo borgo sul margine lagunare soppiantato a inizio Ottocento dalla postazione militare austro-francese; l’altro è, a sud della ferrovia, il quartiere urbano di Marghera con la zona industriale di Porto Marghera, realizzati nella prima metà del Novecento in un’area il cui toponimo storico era “Bottenighi”, alla quale si volle allora cambiare nome. L’insediamento industriale ha cancellato nella memoria collettiva l’originaria topografia del sito denominato “Marghera”. Marghera adesso è da un’altra parte, e forse qualcuno avrebbe dovuto informare il cantante dei Modena; qua ci sono, oltre a Marghera, Venezia, Mestre – come minimo: e Chirignago, Zelarino, … –, in una realtà urbana parecchio complessa. Comunque, a me ha fatto un certo effetto sentire salutare in quel modo la città.

3 maggio 2015

La lista Venezia Bene Comune ha il suo comitato elettorale in calle del Sale, in un negozio di fronte alla sede della lista Brugnaro. Chiede di votare per Casson e Moretti.

8 maggio 2015

Nella relazione che ho tenuto all’incontro su “Uno sguardo psicanalitico” faccio osservare che il senso di appartenenza alla città si è saldato quando le barriere tra mestrini di Venezia e mestrini della campagna sono cadute; nell’unico intervento al termine delle relazioni, un anziano signore, mi pare di aver capito un medico, ha detto fra le altre cose che, con i veneziani, i mestrini non c’entrano nulla; e mi pare di avere avvertito, in una serata condotta soprattutto sull’onda delle memorie locali degli anni Cinquanta e Sessanta, uno spirito di rivalsa mestrina.

12 maggio 2015

Mestre è sempre più di frequente oggetto di rappresentazione artistica. Al Centro Le Barche l’Università Popolare presenta i lavori di un corso di pittura ad acquarello. Argomento: la città di Mestre, di cui le opere esposte mostrano vari scorci. Gli autori sono tutti aspiranti pittori locali. Non vorrei sbagliarmi, ma se si parla di pittura a Mestre e ai suoi dintorni si sono dedicati artisti del posto, i Ciardi, i Felisati, i Di Venere. Non che siano mancate personalità da fuori città, ma sono stati fotografi: Gabriele Basilico, di recente Mario Vidor. Per una città moderna, un mezzo di riproduzione moderno.

13 maggio 2015

Veritas ha lanciato una campagna di utilità sociale con manifesti murali che invitano i proprietari di cani a rimuovere le deiezioni dei loro animali. A me personalmente preoccupa di più il malcostume di liberare i cani nei parchi pubblici e ormai ho constatato anche per strada. I marciapiedi sporchi di cacca sono uno spettacolo deprimente, pestarne una è un’esperienza imbarazzante; rimetterci una caviglia, o subire più gravi conseguenze, è peggio.

16 maggio 2015

Dopo più di un anno di lavori, è stata riaperta Galleria Barcella, il percorso che collega piazzale Candiani a piazza Ferretto. È completamente diversa da quella di prima. Le vecchie costruzioni a schiera a un piano sono state sostituite da due allineamenti di negozi, tutti uguali: un pianterreno e un piano soprastante che si raggiunge con un’ampia scala interna. Le pareti sono in vetro, la struttura in metallo. La copertura è anch’essa di vetro o di un materiale plastico, semitrasparente. Al momento i locali sono tutti vuoti. È sabato mattina, molta gente è venuta a curiosare, l’aria è tra il meravigliato e il circospetto. Il mendicante con il rosario al collo ha colto la novità, fiutato l’aria e cambiato posizione. Si è sistemato davanti alla pasticceria, evidentemente sperando nella buona disposizione d’animo degli avventori, che escono soddisfatti dopo la brioche e il cappuccino e con gli spiccioli del resto ancora in mano.

Davanti alla biblioteca civica VEZ si è formato un picchetto di lavoratori che protestano contro il ventilato licenziamento di 17 dipendenti di una ditta che ha in appalto alcuni servizi di biblioteca, dopo i tagli alle istituzioni culturali cittadine decisi dal commissario straordinario del Comune. Organizza la Filcams-CGIL, non distinguo altre sigle. Una ragazza con una bandiera sulla spalla staziona a centro strada, sulla linea di mezzeria, e distribuisce un volantino agli automobilisti. Nove su dieci rallentano anche se non c’è coda, sporgono in anticipo il braccio dal finestrino, prendono il foglietto; lo vogliono anche gli autisti di due autobus dell’Actv.

Vengo via da VEZ, il libro che cercavo lo prenderò un’altra volta. In corte Legrenzi scopro un mercatino di abbigliamento vintage. Dev’essere una novità.

18 maggio 2015

I canali della comunicazione politica oggi possono veicolare simultaneamente – non in sequenza, come, che so, nelle vecchie tribune politiche – i messaggi di propaganda di candidati concorrenti: su un autobus urbano, su una fiancata fa bella mostra la faccia di Brugnaro, sul retro quella di Casson.

21 maggio 2015

In viale Garibaldi c’è un elegante villino d’inizio Novecento, bianco, con un minigiardino all’italiana, curatissimo, siepi nane di bosso potate alla perfezione e sentierini di ghiaino candido.

23 maggio 2013

L’imprenditore Brugnaro, candidato a sindaco, ha praticamente colonizzato la città con le sue postazioni elettorali. Ne ha aperta almeno una in ogni municipalità. A Mestre centro ne tiene addirittura tre: oltre che in calle del Sale, un negozio già di parrucchiere in via Einaudi e un locale nell’antico albergo della Campana, dove prima c’era una banca; un posto ampio, per riunioni, perché da fuori si vedono varie file di sedie e un tavolo in fondo alla sala.

Ho gettato uno sguardo, in via Einaudi, dentro al locale, sbirciando tra le gigantografie appese in vetrina con la foto di Brugnaro, e ho scoperto che era vuoto, il pavimento polveroso, barattoli di pittura e altri oggetti abbandonati per terra. E altrettanto vuoti, come in abbandono, ho trovato ogni volta, a ogni mio passaggio, altri spazi affittati per la campagna elettorale. Ho pensato che potrei usare questa immagine, quando insegno ai miei studenti cos’è una metafora.

29 maggio 2015

È venerdì, oggi è l’ultimo giorno di campagna elettorale per le regionali e le comunali di Venezia. Pomeriggio. Al Ponte della Campana, dove si prepara l’ultimo appuntamento di Brugnaro con i suoi sostenitori, un ragazzino distribuisce ai passanti penne biro di propaganda del candidato. Sono tentato di approfittarne, ma poi desisto.

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