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Andare a vedere il Veneto Orientale. Sull’ultimo libro di Michele Zanetti

26/11/2014

di Carlo Miclet

Carlo Miclet ci presenta l’ultimo libro di Michele Zanetti, Fiumi cave valli lagune. Acque della Venezia Orientale (Adle Edizioni, Padova 2014) che è stato discusso durante il primo degli “spunti-ni storici” di storiAmestre, edizione autunno 2014.

Andare a vedere. Questo sembra proporre Michele Zanetti attraverso il suo ultimo libro, Fiumi cave valli lagune. Acque della Venezia Orientale (215 p.), che racconta le “terre anfibie” del Veneto Orientale, delimitate dal corso terminale di Piave, Livenza e Tagliamento. Un territorio, che, come dice Francesco Vallerani nella sua introduzione, è sempre “stato frettolosamente trascurato e dismesso, in quanto ritenuto inadeguato ai modi e ai tempi di un approccio con la base territoriale sempre più finalizzato alla crescita quantitativa dei flussi, all’incremento delle produzioni, al totale disinteresse per la capacità di carico degli ambienti” (p. 7).

Il libro intende essere uno strumento divulgativo nato in un clima di “emergenza permanente, anche di carattere culturale e anche su scala locale, riguardante l’acqua” (p. 11). La percezione comune è che i problemi di carenza idrica e inquinamento siano sempre altrove. La realtà è ben diversa e secondo Zanetti solo un’educazione all’acqua e al territorio può far cambiare l’approccio all’ambiente. 

Zanetti racconta il Veneto Orientale da un punto di vista geografico, toponomastico, paesaggistico e storico, illustrando le modifiche artificiali della rete idraulica, anche attraverso numerose fotografie, disegni e mappe. Grande attenzione è dedicata alla presenza umana e ai manufatti che le comunità locali hanno disseminato per governare, addomesticare e sfruttare le acque: conche di navigazione, idrovore, chiuse, ponti levatoi, mulini. Uomo e acqua sono narrati attraverso i “mestieri dell’acqua”, molti ormai scomparsi, altri in via di estinzione, altri attuali e fondamentali per il mantenimento di un equilibrio assai delicato. 

Zanetti è un naturalista e uno dei perni del libro è la descrizione degli ecosistemi delle acque dolci lentiche (cioè ferme: stagni, laghi, pozze) e delle acque salmastre. Circa metà del volume è composto da una serie di schede di bacini stagnali e lacustri, valli, lagune, cave e fiumi minori. Veri inviti ad andare a vedere, camminare, ascoltare. E concludo proponendovi appunto due schede: quelle su Marzenego e Dese.

Nota. Per visualizzare e scaricare le schede, cliccare sui link che seguono. Testi e immagini corrispondono a quanto si legge in Zanetti, Fiume cave valli lagune cit., rispettivamente pp. 84-85 e 86-87.

1. Il Marzenego

2. Il Dese

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