di Giulia Brunello
Ancora su anniversari, modi di commemorare, di festeggiare, di ripensare ideali e pratiche rivoluzionarie: riceviamo da São Paulo, e pubblichiamo.
1. Sabato 17 marzo io e Matteo siamo andati assieme a tre compagni del Centro de Cultura Social di São Paulo, alla cinemateca di Santos, città portuale a 60 km di distanza, dove il Núcleo de estudos libertários Carlo Aldegheri aveva organizzato la proiezione del film Louise Michel: la rebelle. L’iniziativa si presentava come “un omaggio” ai 95 anni di “protagonismo femminile” a partire dalla prima Giornata internazionale della donna, e contemporaneamente ai 141 anni dalla Comune di Parigi: 8 marzo e 18 marzo festeggiati insieme.
Illustrazione tratta da "Le Monde Libertaire", h.s., 42 (été 2011), clicca anche qui.
Siamo arrivati alla cinemateca alle 18, ora prevista per l’inizio dell’incontro. Eravamo i primi, i brasiliani non sembrano ossessionati dalla puntualità.
L’edificio che ospita il centro è una casetta bassa all’angolo di una via residenziale dove i grattacieli, che si vedono in lontananza, non sono mai arrivati.
Attraversato un cortile si entra in una piccola stanza fitta fitta di locandine di vecchi incontri e di film classici. Di fronte si apre uno stretto corridoio che contiene la videoteca, mentre a destra c’è la stanza principale, anch’essa decorata alle pareti da poster di vecchi film, tranne la parete centrale dedicata alla proiezione. Fa caldo, non c’è l’aria condizionata: un piccolo ventilatore appoggiato su una sedia ronza e muove i capelli solo della signora seduta più vicino.
2. Verso le 18.30 entrano tutti, anche chi stava chiacchierando in cortile. Ci saranno circa 15-20 persone, soprattutto giovani, anche ventenni (da come sono vestiti si capisce che fanno parte del gruppo anarco-punk di São Paulo). Marcolino, membro del gruppo organizzatore dell’evento, prende la parola e introduce il film, spiegando i motivi della scelta e lasciando i commenti alla discussione che seguirà.
3. Alla fine del film le sedie vengono spostate in modo da formare un cerchio. Tutti si fermano per la discussione, e in più si aggiunge qualcuno arrivato solo adesso e che si è perso il film. La discussione inizia con Marcolino e Renato (altro membro del gruppo Aldegheri) che, alternandosi, evidenziano elementi importanti del film e della vita di Louise Michel, ricordando episodi che nel film non sono inseriti.
Poi prende la parola la ragazza punk; dopo di lei, il ragazzo seduto di fronte, e poi un altro ragazzo ancora. Si tratta per la maggior parte di domande, di precisazioni e di curiosità: perché il popolo si era ribellato, perché solo in quel momento, perché a Louise Michel era permesso insegnare, anche nelle scuole private, anche ai figli di quei politici che l’avevano costretta all’esilio, eccetera.
La discussione si è inizialmente soffermata sul pensiero pedagogico di Louise Michele e sul fatto che le sue idee anarchiche vengono cancellate da quella parte di sinistra che rivaluta solo la componente educativa; e ancora, sulla memoria condivisa dell’esperienza della Comune, da parte di anarchici, socialisti e repubblicani, come racconta Enrico Zanette nel sito di storiAmestre.
4. Poi ci si sposta verso questioni più attuali. È un ragazzo che propone il parallelismo tra l’esperienza della Comune e la situazione di oggi. Cosa bisogna o bisognerebbe fare nella pratica di tutti i giorni? Le risposte vengono da un professore di geografia e da Marcolino. Il primo dice che lui in classe applica l’anarchismo (e non ha problemi con colleghi o genitori). Durante le sue ore sono i ragazzi a fare lezione, sono loro che si interrogano, che forniscono spiegazioni, cause, implicazioni. È solo così, continua, che cresce una generazione diversa e libera da schemi e preconcetti. Marcolino conclude che noi che non siamo più in età scolare possiamo comunque fare qualcosa, per esempio quello che stiamo facendo proprio ora: creare piccoli gruppi di discussione uniti da ideali, interessi e passioni, e sperare che con il tempo, grazie alla comunicazione e alla continua azione di propaganda, questi gruppi crescano, si espandano, in modo da formare reti sociali forti.
5. Alla fine, ed erano ormai le nove di sera, non c’è stata nessuna cena. Io e Matteo ci siamo guardati rimpiangendo gli incontri promossi dal Laboratorio libertario presso l’Ateneo degli Imperfetti a Marghera che finiscono ogni volta con i piatti portati da ciascuno. Dopo aver mangiato qualcosa al volo siamo ripartiti. A mezzanotte eravamo a São Paulo, e precisamente in circonvallazione all’altezza dell’uscita per il centro città, dove stiamo noi: ma di lì ci vuole un’altra oretta per arrivare nel nostro quartiere.
Francisco dice
Grazie Giulia!. Mi è piaciuto molto l’avventura della loro narratvia tra gli anarchici nella città di Santos.
Un abbraccio
Francisco Alambert
Francesco Codello dice
Spero che li proceda tutto bene per voi. Salutatemi i compagni che ho conosciuto a suo tempo, in particolare Plinio Cohelo. Potreste suggerire ai compagni di laggiù che esiste la traduzione del primo volume de “La buona educazione” dove c’è anche Louise Michel.
Un abbraccio
Francesco Codello
elis elettra dice
E’ bello scoprire che in altre parti del mondo così lontane, altri facciano le stesse scelte e proposte che facciamo qui, invieremo i nostri profumati aromi proprio alla cinemateca di Santos.. e speriamo per il futuro!!!! ciao elettra elis