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La Bibbia secondo Zaia, Gelmini e Scola

17/09/2010

di Giovanni Levi

Dopo aver letto la notizia che il governatore della Regione Veneto Zaia intende regalare una copia della Bibbia a ogni studente veneto, abbiamo chiesto un parere a Giovanni Levi. Ecco la sua gentile risposta.

Cari amici di sAm,

mi chiedete se ho letto la notizia che Zaia regalerà la Bibbia a ogni studente veneto, con plauso della Gelmini ed entusiasmo del patriarca di Venezia Scola.

Sulla questione Bibbia sono interdetto, perché è un libro serio. Quello che mi lascia esterrefatto è l’ipocrisia del dono: cacciare (o anche solo approvare chi caccia) i rom e regalare Bibbie allo stesso tempo, d’accordo con Scola. Mi pare un meraviglioso e ripugnante simbolo della politica mostruosa in cui viviamo. I rom sono una minoranza che viene cacciata contro le leggi europee, che  dicono che le espulsioni possono essere individuali ma non etniche: cacciare un’etnia in blocco creando una vera propaganda razzista è una mostruosità che speravamo fosse stata abolita dal comportamento civile. Scola forse è contro ma lo dimentica quando incontra uno della Lega e concorda la distribuzione di Bibbie. Ma la Bibbia è il libro scritto da una minoranza che mostra come la civiltà venga dalle minoranze. E dobbiamo misurare la democrazia nel nostro paese e in Europa (e dovunque) sul rispetto delle minoranze non sulle violenze delle maggioranze sulle minoranze. La conclusione mi pare che sia che né Zaia né Scola han letto o almeno capito la Bibbia, che vogliono usare come arma della prevaricazione delle maggioranze contro le minoranze atee, musulmane, ebree, rom ecc. per mostrare le ‘origini cristiane’ – e solo cristiane – dell’Europa. Ed è questo distacco fra una cultura religiosa vera e una utilizzazione quotidiana di questa cultura per diffondere le peggiori prevaricazioni e violenze nel mondo che mi pare mostruosa. La Bibbia diventa così un’arma per dire: questa è l’arma della maggioranza contro le minoranze. Povera Bibbia. Sperando che nessuno pensi che la colpa sia della Bibbia: è di Zaia , Scola e Gelmini.

cari saluti

Giovanni Levi

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Archiviato in:Giovanni Levi, La città invisibile Contrassegnato con: intervento, regione Veneto

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Commenti

  1. Alice dice

    25/09/2010 alle 10:47

    Sui Rom, ecco un intervento di un accademico di Cà Foscari che insegna proprio Dialettologia, e ricorda la leggi veneziane sui “cingani”:
    http://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/politica/2010/25-agosto-2010/lecite-paure-1703635353732.shtml

  2. michele nani dice

    23/09/2010 alle 08:27

    Ma ne donano copia anche agli allogeni? O invece, in questo caso, adottano una venetitudine fondata sulla mera presenza sul territorio? Sarebbe un progresso: dal sangue all’appartenenza volontaria senza nemmeno passare per lo ius soli!
    Quanto al dialetto, con l’eccesso di zelo che contraddistigue i neofiti e i corteggiatori (perdonate l’eufemismo), Zaya senz’altro si allinerebbe al sano spirito della Controriforma: le traduzioni in “volgare” sono roba da luterani…

  3. tom dice

    22/09/2010 alle 08:24

    E per fortuna che non l’ha tradotta in dialetto veneto… o ci starà pensando?

  4. alessandro voltolina dice

    18/09/2010 alle 17:07

    “donare una Bibbia ad ogni studente veneto”.

    Detta così è una cosa bella. Ci mancherebbe!
    Come dire: doniamo un bel libro a tutti.
    oppure: “regaliamo un biglietto aereo a tutti i rom”

    Detta così, vi pare una cosa brutta?

    con la stima di sempre, alessandro voltolina

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