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La presentazione del quaderno numero 10, sulla storia del Presidio No Dal Molin lunedì 24 maggio 2010, alle ore 18, presso il Centro culturale Candiani di Mestre. Vista la data e la facile parodia, dobbiamo aspettarci anche un intervento del nostro amico Marco Toscano?
Presso il Centro Culturale Candiani di Mestre, lunedì 24 maggio 2010 ore 18
Presentazione del quaderno n. 10 di storiAmestre
Guido Lanaro, Il popolo delle pignatte. Storia del Presidio Permanente No Dal Molin (2005-2009)
con una prefazione di Ascanio Celestini
Ne parleranno:
Roberta Manzi (AltroVe – Rete dei comitati e delle associazioni per un Altro Veneto)
Gianni Belloni (giornalista del mensile Carta)
Francesca Coin (storiAmestre, ricercatrice all’Università di Venezia, studiosa di lavoro e nuovi movimenti sociali)
Sarà presente l’autore: Guido Lanaro, giovane antropologo che ha partecipato alle iniziative del Presidio fin dall’inizio.
Per visualizzare e scaricare la locandina, cliccare qui.
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Guido Lanaro racconta la vicenda dell’ampliamento della base militare americana di Vicenza, l’opposizione popolare e il costituirsi di una comunità attorno al Presidio. Il tema, che ha avuto una vasta eco anche a livello nazionale, offre numerosi spunti di riflessione sul rapporto tra movimenti e politica, e sul tema della democrazia e dell’autodeterminazione.
«… si ha l’impressione che la finalità non sia mostrare i motivi della lotta, ma le motivazioni personali dell’adesione a un movimento, che è soprattutto di individui liberati da una vita che normalmente è solo privata e mai pubblica».
dalla Prefazione di Ascanio Celestini
«Gli iraniani che protestano contro i brogli elettorali sono dei martiri; i vicentini che tentano di impedire la colonizzazione della propria città sono dei delinquenti. Se il governo cinese che invia duemila soldati per reprimere le sommosse degli Uiguri è un regime, il governo italiano che invia duemila agenti per difendere dei cumuli di macerie da anziani, famiglie e bambini come può essere definito?
Prima che l’ombra dell’epilogo (positivo o negativo che sia) si posi su ciò che è stato il No Dal Molin, prima che – la storia insegna – fatti e significati vengano stravolti, è stato giusto raccontare del movimento e della sua genesi, e metterne in risalto l’eccezionalità e l’importanza».
dall’Introduzione di Guido Lanaro