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Anomale colture invernali (Feltre, 14-15 febbraio 2006)

09/03/2007

di Matteo Melchiorre

Pubblichiamo alcune note di Matteo Melchiorre già apparse su "El Campanón. Rivista Feltrina", n. 17 (giugno 2006), pp. 45-48.

Nell’aprile 2004 sono iniziati lavori di sbancamento sulle Rive di Tomo. Si chiama così la strada che sale da Feltre a Tomo. Il ribaltamento del paesaggio conseguito a questi sterri è dovuto al fatto che, a mezzo delle Rive di Tomo, passerà la rettifila Fenadora – Anzù. E’ uno stralcio che comporrà, con altri, la superstrada (o strada a scorrimento veloce che dir si voglia) della Valbelluna. Tra 2004 e 2006 i lavori in questo cantiere sono andati, a modo loro, avanti; senza frette e patemi gli operai hanno tirato su un terrapieno, un cavalcavia e i piloni di un viadotto. Ho tenuto nota quotidiana. Propongo due di queste mie annotazioni giornaliere, parte di un lavoro più ampio in corso d’opera. In questo caso, però, esse non riguardano strettamente la Fenadora-Anzù.

14 febbraio 2006, martedì. Sulle Rive di Tomo, dentro il cantiere della superstrada come tutto intorno, pesano settanta centimetri di neve. Ovvio che gli operai della Giustino Costruzioni non siano all’opera in questo disagio. 

Girando nei dintorni di Feltre noto che la neve straordinaria di quest’anno ha sì bloccato il cantiere della superstrada ma non ha intimorito affatto i cantieri edili. Me ne sono accorto nei giorni scorsi, quando è stato messo a coltura residenziale l’ultimo grande prato urbano di Feltre. Innanzitutto un suo pioppo secolare è stato, come si dice, capitozzato, ossia potato a colpi di motosega. Intanto ruspe cingolate si sono messe a rimuovere la pacca di neve dal prato. Non avevo mai visto spazzar via dai prati nevicata di questa sorta; mai. Un po’ l’hanno spinta ai margini del prato (mucchi enormi) e altra l’hanno portata via sui camion. Gli scavatori in seguito hanno spaccato, a colpi di bennate, venti centimetri di suolo indurito dal ghiaccio finché hanno raggiunto la terra molle. A quel punto si sono messi a lavorare di lena alle fondazioni di un residence: si dice in giro che si chiamerà Residence Le Torri.

Si è inasprita la mia intolleranza. A Feltre, proprio in questi giorni, mi sembra infatti ci siano troppi cantieri, intrapresi tutti insieme a fine gennaio. Con la neve si vedono bene; risaltano. 

15 febbraio 2006, mercoledì. Per avere conferma della strana buttata edilizia ho pensato a un censimento dei cantieri edili iniziati a ridosso del 15 febbraio 2006. Nulla di statistico, solo un’oretta in auto insieme a un amico. Si è deciso di fare così: girare, guardarsi attorno e, appena visto un cantiere, fermarsi e appuntare. 

Abbiamo escluso i cantieri del 2005 e quelli già arrivati al tetto e al relativo abete sul colmo. Escluse sono anche le parti occidentale e settentrionale del comune di Feltre, la quasi totalità dei comuni di Pedavena e di Seren del Grappa e, per intero, il comune di Fonzaso. Il censimento riguarda perciò la metà sud-orientale del comune di Feltre e in aggiunta qualche brandello di zone limitrofe. 

Questa è la lista dei cantieri al 15 febbraio 2006:

1. Farra (Feltre), costruzione di un condominio;

2. Farra (Feltre), costruzione della nuova piazza di Farra;

3. Farra (Feltre), estensione del lotto residenziale noto come “Farra 2000”;

4. Valentine (Feltre, strada per la frazione Mugnai), costruzione di casa singola lungo la strada;

5. Valentine (idem), costruzione di casa bifamiliare;

6. Feltre, zona Culliada, costruzione di case singole;

7. Feltre, zona Monumento ai caduti, costruzione di un condominio con ampio spazio a pianterreno per attività commerciali;

8. Feltre, Stazione ferroviaria, lavori di sterro oltre il piazzale delle corriere e verso il torrente Sonna;

9. Boscariz (Feltre), costruzione di “abitazioni”;

10. Boscariz (Feltre), costruzione di casa singola, forse una villa considerata l’estensione degli scavi;

11. Boscariz (Feltre), ampia lottizzazione ad uso residenziale, case a schiera e mini condomini;

12. Boscariz (Feltre), lavori di sterro per una edificazione imprecisata (non reperito il cartello di cantiere con le autorizzazioni);

13. Pedavena, zona Sega Bassa, costruzione di casa bifamiliare;

14. Pedavena, zona Sega Bassa, lottizzazione per costruzione di tre case singole;

15. Feltre, via Montelungo, costruzione di un residence per abitazioni, attività “commerciali” e “direzionali” (questo è il grande cantiere sull’ultimo prato urbano di cui ho già detto);

16. Feltre, inizio di via Industrie, ampi lavori di sterro, scopi non rilevati;

17. Feltre, via Industrie, costruzione di una rotatoria ad uso della zona industriale;

18. Anzù (Feltre), costruzione di una grande stalla moderna con annesso corpo di fabbrica per ricovero attrezzi agricoli;

19. Rasai (Seren del Grappa), costruzione di due capannoni ravvicinati all’interno della zona industriale;

20. Tomo (Feltre), località Ciaun, costruzione di due case bifamiliari accorpate;

21. Tomo (Feltre), via Panorama, sterri per una casa singola in un ritaglio di prato appena dentro il paese;

22. Tomo (Feltre), pendici basse del Tomatico, costruzione di una stalla – annesso rustico de iure – a due piani.

Gira e appunta, abbiamo contato 22 cantieri. Il mio amico ed io non abbiamo percorso con la lente tutto il territorio del comune. Abbiamo soltanto annotato quello che si vedeva dall’auto, al passaggio attraverso i terreni che ci sembravano più fertili per l’edilizia. Insomma, è sicuro che i cantieri siano più di 22. Perciò, essi non sono 22 ma almeno 22. Mancano tra l’altro in questo catalogo i sette otto chilometri di cantieri ininterrotti lungo la Fenadora – Anzù. 

Leggo sul sito del comune di Feltre che l’estensione del comune è di 106 chilometri quadrati (gli abitanti sono, a fine 2004, 20051). Noi abbiamo percorso meno di 1/4 di questa superficie. Ai conti, risulta che il 15 febbraio 2006 nel Feltrino c’è un cantiere nuovo ogni 1,2 chilometri quadrati. Se da questi chilometri quadrati detraiamo poi gli spazi già urbanizzati, i centri storici e le coste dei monti, allora i 22 due cantieri vogliono dire: cantieri ovunque, purché ci sia modo d’impiantarne.

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