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3. Bloch notes

Domande e riflessioni nell’anniversario della morte di Marc Bloch (1944-2004)

a cura di Elena Iorio e Filippo Benfante
con contributi di Elena Iorio, Piero Brunello, Alessandro Casellato, Antonella Cogo, Mario Isnenghi, Luca Pes, Matteo Melchiorre, Filippo Benfante
autunno 2005, 88 pp., 5 euro

"Marc Bloch, prelevato un giorno di primavera, il 16 giugno, dalla sinistra fortezza di Montluc, a Lione, è stato fucilato con 26 compagni, altri 26 autentici francesi che – come lui – era detenuti dalla Gestapo. È stato fucilato in un campo, in una località detta «Les Rousilles», presso Saint-Didier-de-Formans, sulla strada per Trévoux, circa 25 chilometri a nord di Lione. 16 giugno 1944: l’invasore sentiva vicino il momento di abbandonare la Francia, «vuotava le prigioni» e seminava nei campi, lontano dalle città, i cadaveri di patrioti, assassinati senza processo, accanendosi nel renderli irriconoscibili."

Lucien Febvre, In memoriam. Marc Bloch fusillé (1944).

"Per lungo tempo, si vide nello storico una specie di giudice degli Inferi, incaricato di distribuire elogi o condanne agli eroi morti. Siccome poi niente è per sua natura più variabile di siffatte sentenze, soggette a tutti gli ondeggiamenti della coscienza collettiva o del capriccio personale, la storia, permettendo troppo spesso che l’«albo d’oro» avesse la meglio sul «registro d’esperimenti» si è guadagnata gratuitamente la fama di essere la più incerta delle discipline; alle vuote requisitorie succedono infatti altrettanto vane riabilitazioni. Robespierristi, antirobespierristi, noi vi chiediamo grazia: per pietà, diteci, semplicemente, chi fu Robespierre."

Marc Bloch, Apologia della storia.

Questo quaderno, nato da un incontro per la commemorazione della morte di Marc Bloch, è un’occasione per riflettere sul «mestiere di storico», sul valore civile della storiografia e più in generale della scrittura, su genealogie culturali, sul rapporto tra vita, professione, ruolo pubblico e militanza politica, sulla guerra, sul pacifismo, sul rapporto tra stato e individuo, su resistenza e disobbedienza, sulle scelte e sulle responsabilità individuali, sulla libertà, sulla morte. Sono stati gli studenti e le studentesse dell’Orssù (Organizzazione per la ricerca storica degli studenti universitari) a lanciare un invito tra i frequentatori del dipartimento di studi storici dell’università di Venezia: L’importanza di essere storici. L’eredità di Marc Bloch nella storiografia contemporanea. La discussione si è tenuta il 19 maggio 2004 presso la sede del dipartimento.

Leggi la prefazione.

3. Bloch notes

26/11/2005

Domande e riflessioni nell'anniversario della morte di Marc Bloch (1944-2004)

a cura di Elena Iorio e Filippo Benfante

 

con contributi di Elena Iorio, Piero Brunello, Alessandro Casellato, Antonella Cogo, Mario Isnenghi, Luca Pes, Matteo Melchiorre, Filippo Benfante

autunno 2005, 88 pp., 5 euro

"Marc Bloch, prelevato un giorno di primavera, il 16 giugno, dalla sinistra fortezza di Montluc, a Lione, è stato fucilato con 26 compagni, altri 26 autentici francesi che – come lui – era detenuti dalla Gestapo. È stato fucilato in un campo, in una località detta «Les Rousilles», presso Saint-Didier-de-Formans, sulla strada per Trévoux, circa 25 chilometri a nord di Lione. 16 giugno 1944: l'invasore sentiva vicino il momento di abbandonare la Francia, «vuotava le prigioni» e seminava nei campi, lontano dalle città, i cadaveri di patrioti, assassinati senza processo, accanendosi nel renderli irriconoscibili."

Lucien Febvre, In memoriam. Marc Bloch fusillé (1944).

"Per lungo tempo, si vide nello storico una specie di giudice degli Inferi, incaricato di distribuire elogi o condanne agli eroi morti. Siccome poi niente è per sua natura più variabile di siffatte sentenze, soggette a tutti gli ondeggiamenti della coscienza collettiva o del capriccio personale, la storia, permettendo troppo spesso che l'«albo d'oro» avesse la meglio sul «registro d'esperimenti» si è guadagnata gratuitamente la fama di essere la più incerta delle discipline; alle vuote requisitorie succedono infatti altrettanto vane riabilitazioni. Robespierristi, antirobespierristi, noi vi chiediamo grazia: per pietà, diteci, semplicemente, chi fu Robespierre."

Marc Bloch, Apologia della storia.

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Archiviato in:Alessandro Casellato, Antonella Cogo, Elena Iorio, Filippo Benfante, Luca Pes, Mario Isnenghi, Matteo Melchiorre, Piero Brunello, Quaderni Contrassegnato con: anniversari, Resistenza, storiografia

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